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San Felice, il sacerdote che rifiutò di diventare vescovo
Si mantenne coltivando un terreno come affittuario e divideva il raccolto con i poveri
14 gennaio 2024 alle 06:00
1 minuto di lettura
Oggi, 14 gennaio, si festeggia San Felice di Nola. Felice, figlio di un nobile siriano, nacque nel lll secolo in Campania a Nola. Dopo l'ordinazione sacerdotale divenne collaboratore del suo Vescovo Massimo. Sotto l'imperatore Valeriano, che perseguitava i cristiani, Massimo trovò rifugio nelle campagne, mentre Felice rimase a Nola a rappresentarlo.
Felice poi venne arrestato; come tanti altri cristiani subì maltrattamenti e torture. Uscito dal carcere, riuscì a ricondurre in salvo, a Nola, il Vescovo Massimo e restò a lui vicino fino alla morte. Dopodiché vollero fare Vescovo lui; egli invece conferì l'episcopato al confratello Quinto. Felice si ritirò invece a esercitare umilmente il ministero del sacerdote fino alla morte. Si mantenne coltivando un terreno come affittuario e divideva il raccolto con i poveri.
La gente vide in lui un dispensatore di gioia e così venne tramandata, la sua santità, soprattutto per voce popolare, già a partire dal giorno della sua morte, che avvenne il 14 gennaio del 313. Il suo culto è ancora molto vivo soprattutto a Cimitile ( Napoli) dove il suo corpo fu seppellito presso le Basiliche paleocristiane. La sua tomba fu detta 'Ara Veritatis', perché gli si attribuiva particolare efficacia contro la falsa testimonianza. Nonostante San Felice non sia stato ucciso, fu riconosciuto Martire dalla Chiesa per le numerose sofferenze patite nella vita. Buon onomastico ai lettori che si chiamano Felice.
Redazione Pressa
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