'In questo contesto il prezzo del petrolio riprende la sua corsa al rialzo. Mentre scriviamo infatti il Brent ha superato nuovamente i 100 dollari al barile e il WTI oltre i 90 dollari: rialzi che vedono simultaneamente una crescita ai distributori. Del resto ormai siamo abituati a fotografare sulle strade italiane un immediato adeguamento al rialzo del costo del Diesel e una stasi quando il barile è al ribasso. E' questo del resto la cartina di tornasole immediata delle speculazioni fuori controllo di fronte alle quale il Governo appare inerme. Lo stesso dicasi per il prezzo del gas naturale liquefatto che quotidianamente raggiunge nuovi record penalizzando così ancora una volta quegli imprenditori che hanno investito in mezzi ecologici - chiude Cinzia Franchini -. Lo stop alle speculazioni deve andare di pari passo con una politica che promuova concretamente la fine del conflitto in Ucraina. E' evidente infatti che l'aumento dei costi dell'energia è legato solo parzialmente alla risposta della Russia alle sanzioni dell'Europa, ma in questo momento a fronte di una dipendenza ancora alta dell'Italia rispetto al petrolio e al gas proveniente dall'Est, occorre mettere da parte ogni demagogia e cercare soluzioni che consentano alle imprese e alle famiglie del nostro Paese di sopravvivere. L'autotrasporto potrebbe essere il primo settore a crollare, ma, senza una pacificazione collegata a un immediato stop alle speculazioni, a cascata potrebbe rovinare l'intera economia italiana'.
La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, .. Continua >>