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'Dalle notizie apprese dalla stampa la Giunta modenese ha avviato il processo di esternalizzazione dei nidi d’infanzia. Per Fratelli d’Italia e il gruppo consiliare Fratelli d’Italia-Il Popolo della Famiglia l’obiettivo è quello di sopperire al maggior numero di richieste possibili mantenendo un elevato standard qualitativo, poco importa che il nido sia comunale o meno. Se finalmente la Giunta ha deciso di premiare la qualità servizio ad un costo complessivamente minore per la collettività, noi non possiamo che essere contenti di questa inversione di rotta'. Alla giunta Muzzarelli arrivano inaspettati (e probabilmente non graditi) i complimenti di Fratelli d'Italia per la scelta di privatizzare due nidi comunali.
'Il nostro timore è che, tale decisione, nonostante le belle parole e i proclami, sia unicamente finalizzata ad un risparmio di spesa, ed in particolare ad operare una riduzione sui costi del personale, con conseguente inevitabile impoverimento dell’offerta educativa per i genitori modenesi - continuano Michele Barcaiuolo, Ferdinando Pulitanò e la capogruppo Elisa Rossini -.
Invece, l’emergenza che ci ha travolti può essere l’occasione per progettare in modo diverso e rivedere i servizi 0-6 anni, dando finalmente piena attuazione alla libertà di scelta educativa dei genitori che hanno il diritto, riconosciuto dalla costituzione e dalla convenzione dei diritti del bambino, di istruire ed educare i figli e di guidarli in modo che l’istruzione e l’educazione corrisponda allo sviluppo delle loro capacità. E’ necessaria una visione d’insieme, che coinvolga Regione e Governo perché si adottino al più presto misure a sostegno delle scuole partitarie che sono una parte importantissima della scuola pubblica. L’offerta formativa va arricchita delle varie possibilità di scelta, infatti, solo la presenza di diverse autonome realtà educative tra le quali i genitori possano liberamente scegliere, consentirà di rendere l’emergenza Covid l’occasione per un cambiamento di marcia e per una piena applicazione dei principi costituzionali, garantendo il diritto dei genitori di educare i figli e il dovere dello Stato di rimuovere gli ostacoli che oggi ancora impediscono di fatto la libertà di insegnamento e di apprendimento.
La strada da percorrere è, a nostro giudizio, quella dell’adozione del costo standard di sostenibilità inteso come la quota che lo Stato investe in favore di ogni allievo per la sua formazione. Tale misura prevede che spetti poi all’allievo (o al genitore) attribuirlo alla scuola prescelta, la quale, a sua volta, accede al finanziamento pubblico, ricevendo tante “quote capitarie” quanti sono gli allievi frequentanti, senza più rette aggiuntive per le famiglie'.
Redazione Pressa
La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, .. Continua >>