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Nato in occasione dell’opera ' Everything That Happened And Would Happen' di Heiner Goebbels, il gruppo The Mayfield rappresenta per il compositore tedesco una rara occasione di ritorno all’estetica della creazione collettiva. Quello che aprirà la 30esima edizione di AngelicA – venerdì 11 e sabato 12 settembre, sempre alle ore 21.00, al Centro di Ricerca Musicale Teatro San Leonardo di Bologna (Via San Vitale, 63) – è un progetto basato su improvvisazioni strutturate, citazioni di classici contemporanei rivisti come forme ibride, elaborate paritariamente tra musicisti di estrazioni diverse: la percussionista Camille Emaille viene dalla musica contemporanea, Cécile Lartigau è una virtuosa delle Onde Martenot, Nicolas Perrin lavora con l’elettronica digitale su una chitarra-midi di sua creazione, il sassofonista Gianni Gebbia è una presenza di spicco della scena improvvisativa internazionale, mentre Heiner Goebbels ritorna sulle sue preparazioni del pianoforte. Il tutto è mixato dal sound designer Willi Bopp.
The Mayfield è anche protagonista di una residenza di tre giorni, e di una registrazione, al Centro di Ricerca Musicale/Teatro San Leonardo, dal 10 all’11 settembre.
The Mayfield è nato in occasione di una grande produzione e perfomance: 'Everything That Happened And Would Happen' di Heiner Goebbels, presentata in prima assoluta con 5 musicisti e 12 ballerini/performer a Manchester nel 2018. Da allora lo spettacolo è andato in scena al Park Avenue Armory di New York, alla Ruhrtriennale di Bochum, alle Olimpiadi del Teatro di San Pietroburgo e sarà presentato al Festwochen di Vienna l’anno prossimo. Prende il nome dall’omonimo deposito ferroviario di Manchester in cui l’opera è stata creata, sviluppata e presentata con successo numerose volte. Con la sua storia, il suo carattere e la sua acustica spettacolare, questa vasta sala, dura, scura, fredda, umida e sporca – costruita nel 1910, e abbandonata dagli anni ‘80 – ha influenzato anche l’estetica delle improvvisazioni che vi sono nate e che proseguiranno nei concerti di The Mayfield. Nella strumentazione del gruppo, fusi orari ed estetiche diverse comunicano fra loro.
Camille Emaille crea materiale sonoro inedito con gli strumenti percussivi di un’orchestra classica (timpani, grancasse, tam-tam), Cécile Lartigau è una virtuosa delle Ondes Martenot, uno dei primi strumenti elettronici, creato nel 1920 e utilizzato in particolare nelle composizioni di Olivier Messiaen, Nicolas Perrin lavora con l’elettronica digitale su una chitarra-midi di sua creazione, mentre il sassofonista siciliano Gianni Gebbia, con la sua tecnica impeccabile, il virtuosismo nella respirazione circolare e un orecchio particolare per i suoni della musica folk, è un’importante presenza della scena della musica improvvisata internazionale fin dai primi anni ‘90. Un’altra particolarità di questo progetto è che rappresenta una rara occasione di ritorno per Heiner Goebbels al formato dell’improvvisazione, che aveva praticato ampiamente dalla metà degli anni ‘70 all'inizio degli anni ‘90 nel duo con Alfred Harth e con il trio di art rock Cassiber, ma poi messo da parte nei decenni successivi per dedicarsi ai ruoli di compositore e direttore di opere e radiodrammi. The Mayfield rappresenta invece un suo ritorno all’etica e all’estetica della creazione collettiva, tramite improvvisazioni strutturate, elaborate paritariamente da sei musicisti internazionali. Un ritorno all’improvvisazione nel quale ha svolto una parte significativa anche AngelicA, che nel corso di un lungo rapporto di collaborazione con il compositore ha fatto incontrare per la prima volta il compositore tedesco con Gianni Gebbia, per due duetti. E il loro incontro ha poi portato alla convocazione del sassofonista siciliano a far parte del gruppo di The Mayfield, nonché a proseguire il loro duo per una serie di concerti in tutta Europa.
Stefano Soranna