Dams 50, il concerto di Anna Kravtchenko
A Bologna il 31 maggio 'la sfinge della costruzione, il sogno dell'evocazione'
Contraddistinta da un pianismo che è stato definito caravaggesco, la pianista ucraina naturalizzata italiana eseguirà la Sonata in Re maggiore op. 10 n. 3 di Beethoven, il Carnaval op. 9 di Schumann, tre brani tratti da Le stagioni op. 37b di Čajkovskij (Gennaio: Accanto al focolare; Novembre: Sulla Troika; Ottobre: Canto d’Autunno).
Lo sperimentalismo beethoveniano della grande Sonata da concerto op. 10 n. 3 (1798), in quattro movimenti, fa appello all’originalità e solidità architettonica, alle risorse più brillanti della tecnica pianistica, ai contrasti di colore, ai toni anche giocosi, nei movimenti veloci, e all’intenso lirismo del movimento lento, fulcro della composizione.
A fare da contraltare si pongono le due composizioni di Schumann (1834-35) e di Čajkovskij (1875-76), accomunate dal fatto di consistere entrambe in pezzi caratteristici ispirati alla letteratura, a un romanzo di Jean Paul Richter la prima e a versi di poeti russi la seconda, e di costituire due diverse espressioni del Romanticismo.
Toni fantastici sprigionano dall’opera schumanniana, tra i capolavori pianistici del compositore, manifestazione piena della sua poetica nel rievocare in venti brevi brani su uno stesso tema, collegati dalla tecnica della citazione, le maschere della commedia dell’arte e altri personaggi, immaginari o reali.
Malinconici, sognanti e intensamente lirici sono infine i tre brani di Čajkovskij, da una raccolta di dodici pezzi da camera, ciascuno dedicato a un mese dell’anno, del quale ritrae l’atmosfera nella Russia ottocentesca, con una comune cifra introspettiva e tenera semplicità.Il concerto si svolgerà al DAMSLab/Auditorium, piazzetta P. P. Pasolini 5b Bologna (prenotazione obbligatoria) + Diretta streaming sulle pagine FB di DAMSLab/La Soffitta, dei CdS del DAR e sul canale YouTube del DAR
Anna Kravtchenko, pianista di fama internazionale, ha suonato per le più prestigiose istituzioni musicali in Europa, negli Stati Uniti, in Canada, Giappone, Sud Africa e con le migliori orchestre del mondo. La critica l’ha definita “radiosa e commovente”, un “miracolo della tastiera”. Apprezzatissima dal pubblico generico come da quello dei colleghi – Marta Argerich la definì “semplicemente fantastica!” – unisce in modo unanime il giudizio di eccellenza nel panorama pianistico mondiale. È considerata una della più grandi interpreti della musica d’arte.
Stefano Soranna
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