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Energumeni, l’incontro sonoro tra Fabrizio Tavernelli e Manitù Rossi

Energumeni, l’incontro sonoro tra Fabrizio Tavernelli e Manitù Rossi

Due voci indipendenti si uniscono in un disco che mescola energia, visione e memoria collettiva


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Quando due personalità artistiche come Fabrizio Tavernelli e Manitù Rossi decidono di incrociare i loro percorsi, il risultato non può che avere il sapore della collisione creativa. Energumeni - Accecati dalle passioni come i ciclopi, pubblicato da da Rizosfera, è un manifesto che evoca urgenza, forza bruta e allo stesso tempo ironia, come a ricordarci che l’energia non è solo potenza, ma anche capacità di smuovere coscienze. L’incontro tra i due genera un disco che non si limita a cercare un compromesso, ma costruisce un terreno nuovo, dove ritmo e parola si inseguono senza tregua.

Le tracce di Energumeni hanno una resa sonora che non ha paura di essere ruvida. Ci sono echi di tradizione e improvvise aperture verso paesaggi più contemporanei, quasi industriali, a testimonianza della volontà di non chiudersi in un recinto stilistico. Ogni brano sembra nascere dall’urgenza di raccontare contraddizioni, rabbia e bellezza.

Energumeni è un’opera che non lascia indifferenti. È un disco che rifiuta la superficie, che invita ad ascoltare con attenzione e a lasciarsi travolgere. Non cerca l’immediata facilità, ma costruisce un dialogo potente tra due artisti che hanno fatto della libertà la loro bandiera. Un lavoro che, nel panorama spesso addomesticato della musica italiana, ha il coraggio di mostrarsi feroce e necessario.
Stefano Soranna

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Mi occupo di comunicazione e pubblicità da un po' di tempo. Su La Pressa scrivo di musica, libri e di altre cose che mi colpiscono quando sono in giro o che leggo da qualche parte. La mia passi...   

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