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I Giusti tra le Nazioni raccontati dalla regista e video maker dell'Appennino modenese, Valentina Arena. E' di questo che parla 'Al riparo degli alberi', documentario che raccoglie quattro storie dell'epoca della Seconda Guerra Mondiale realizzato dalla regista dell'associazione 'L'Insolita'.
− Di cosa si occupa l'associazione 'L'Insolita'?
Insolita si occupa di arte e cultura a tutto tondo, i suoi soci sono professionisti afferenti a diverse discipline artistiche e culturali. In questi anni l'associazione ha realizzato video istituzionali, cortometraggi, un documentario e laboratori multimediali. Opera a livello regionale, Il territorio in cui lavora prevalentemente è quello di Modena e Bologna.
− Ha realizzato un documentario, di cosa si tratta?
“Al riparo degli alberi” parla di quattro storie di Giusti tra le Nazioni dell'Emilia Romagna.
“Giusto tra le Nazioni” è un riconoscimento attribuito dall'Istituto Yad Vashem di Israele ai non ebrei che, durante la Seconda Guerra Mondiale, hanno ospitato, protetto, nascosto e salvato uno o più ebrei, mettendo a rischio le loro vite. Il video ricostruisce le loro storie tramite interviste, documenti, testimonianze dirette e racconti familiari.
− Come lo ha realizzato?
Sono venuta a conoscenza di una di queste storie per caso, me l'ha raccontata un'amica. Insieme a lei abbiamo cominciato a ragionare su un'idea di documentario, e in seguito mi sono rivolta al Museo Ebraico di Bologna, che ci ha aiutato a selezionare le storie, e all'Istituto Storico di Modena, che è diventato co-produttore ed ente capofila. Il video è stato realizzato grazie al contributo delle Fondazioni Cassa di Risparmio di Modena, Carpi e Mirandola.
La produzione è stata molto impegnativa perché le persone coinvolte sono tantissime, e si è sviluppata nel corso di tre anni.
− Qual è l'obiettivo?
Avvicinare al nostro presente queste storie che sembrano appartenere ad un passato lontanissimo, e invece sono ancora attuali perché determinano quello che accade oggi: le famiglie coinvolte sono ancora in contatto tra loro e sono molto unite, le scelte del passato costruiscono attivamente il nostro presente (così come quelle del presente determineranno il nostro futuro). Il documentario è fruibile da tutti ma è stato pensato in modo particolare per i ragazzi: la sua struttura agile e, soprattutto, gli interventi di disegno animato a cura di Riccardo Sivelli, lo rendono particolarmente adatto a questo target.
− Come sarà commercializzato?
Trattandosi di una produzione indipendente la promozione avviene grazie al nostro costante lavoro di organizzazione eventi e contatti con le potenziali realtà interessate. A partire dal 2016 abbiamo organizzato un fitto calendario di proiezioni, a fine maggio farà parte del Jewish Motifs International Film Festival a Varsavia, il più grande festival europeo sulle tematiche legate all'ebraismo.
− Ci racconti un po' di lei...
Lavoro da 10 anni come regista, videomaker, e organizzatrice di eventi. Ho cominciato producendo cortometraggi indipendenti che pian piano hanno trovato il loro circuito, rendendo riconoscibile il mio stile. Nel 2013 ho fondato l'associazione Insolita con altri due professionisti, attualmente siamo in sette il nostro obiettivo è quello di creare occasioni di incontro tra diverse discipline artistiche e tra mondi culturali apparentemente molto distanti.