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Oggi si è svolto il secondo incontro presso la sede aziendale Sagemcom di Campogalliano tra la direzione, la Fiom/Cgil e le Rsu sulla comunicazione del trasferimento della produzione e dei lavoratori a Città di Castello (Perugia), recapitata la settimana scorsa dall’azienda.
Anche all’incontro odierno, l’azienda non ha permesso la partecipazione dei rappresentanti del comune di Campogalliano.
“I dirigenti ci hanno informato di aver fatto una verifica con la multinazionale francese – affermano Cesare Pizzolla e Stefania Ferrari della Fiom/Cgil Modena – sulla proposta fatta dalla Fiom di ritirare la procedura di trasferimento e contestualmente aprire un tavolo insieme alle istituzioni per trovare soluzioni per il mantenimento del sito produttivo a Campogalliano e conseguentemente dell’occupazione. I dirigenti hanno però ribadito che la decisione della casa madre è irrevocabile e quindi il sito di Campogalliano si chiude mettendo i lavoratori di fronte alla scelta drammatica di essere trasferiti a 400 km da casa o licenziati”.
Nella discussione odierna l’azienda non ha neanche accettato la possibilità di sospendere la procedura proposta dalla Fiom che avrebbe consentito di confrontarsi in un clima più sereno.
La Fiom/Cgil ritiene tale posizione inqualificabile perché getta nello sconforto 34 famiglie, senza nessuna disponibilità da parte aziendale a trovare soluzioni per un nuovo piano industriale finalizzato al mantenimento del sito valutando le attività da mantenere e quelle da dismettere, oltre a quelle da portare a Modena come richiesto dalla Fiom/Cgil. Il tutto con l’utilizzo di ammortizzatori sociali e la possibilità di ridurre il personale esclusivamente su base volontaria e incentivata, qualora ce ne fosse bisogno.
La proposta dell’azienda – emersa solo al termine della discussione di stamattina - di mantenere a Campogalliano, oltre all’attività di ricerca e sviluppo, anche pochissime unità di personale, “è ampiamente insufficiente per i bisogni dei dipendenti – continuano Pizzolla e Ferrari - e rappresenterebbe un’ulteriore perdita per il tessuto industriale del territorio, in quanto si procederebbe comunque alla chiusura del sito produttivo”.
Dato l’esito negativo dell’incontro, la Fiom/Cgil e i lavoratori hanno ribadito la volontà di proseguire con lo sciopero ad oltranza e il presidio davanti ai cancelli. Nella giornata di venerdì 12 ottobre alle 18.30 si terrà l’assemblea pubblica a Campogalliano, con la presenza delle istituzioni, per discutere e informare la cittadinanza di ciò che sta avvenendo in Sagemcom.
Si è anche deciso che la prossima settimana, i lavoratori si recheranno presso lo stabilimento di Città di Castello per informare i lavoratori dello stabilimento umbro di ciò che sta avvenendo a Campogalliano.
La vendita
Era il luglio 2017 quando Sagemcom con un’operazione da 25,78 milioni di euro acquisì il 100% di Meter Italia, con una negoziazione condotta da Cooperare, assistiti dall’avvocato Rocchi e da Price Waterhouse Coopers. A tre anni dalla nascita, Meter Italia di proprietà per il 54% di Cpl, per il 27% di Società Cooperativa Bilanciai e per il 19 % di Cooperare, con sede produttiva a Campogalliano, passò quindi sotto il controllo di Sagemcom, con sede a Parigi. E dopo un anno l'addio a Campogalliano.
Redazione Pressa
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