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Difficoltà nell'avere relazioni snelle e costruttive con il governo, carenza di personale negli enti pubblici, difficoltà nell'accedere a bandi dove la burocrazia trionfa e, ora, anche l'impatto del conflitto in Ucraina sul costo e sulla fornitura di energia che rischia di fermare nel giro di un mese il comparto ceramico e, come sta già facendo l'intero comparto edile. La politica reale, a grandi tratti, esposta dai sindaci di Modena e Formigine ma anche nelle parole del Presidente della Regione Bonaccini, si scontra con l'enfasi, al limite della propaganda politica, delle centinaia di milioni di euro destinati all'Emilia-Romagna e, in relazione, a Modena, dal PNRR.
Politica reale, che mette a nudo i numeri di un contesto locale e nazionale che rischia di fare naufragare la reale fattibilità dei progetti elaborati sul territori e dagli enti locali e che questa mattina ha generato la parte più di sostanza del dibattito nell'evento organizzato al Forum Monzani dal programma del governo 'Italia Domani', dodicesima tappa del tour nazionale sul territori per fare il punto sui progetti del PNRR alla presenza dei ministri Gelmini e Bonetti. Del resto, anche se in un contesto di comunione di intenti, le differenze e le insofferenze politiche sono prevedibili oltreché palpabili. Per affrontare i temi della pubblica amministrazione e del rapporto del governo con i territori, i sindaci ed i presidenti PD devono relazionarsi con due ministri di Forza Italia, Mariastella Gelmini e Renato Brunetta, richiamato dalla prima nel corso dell'intervento.
Nel video la sintesi degli interventi del Presidente della Regione, del Sindaco di Modena e la risposta del Ministro per gli Affari Regionali Maria Stella Gelmini
Ed è proprio il Ministro gli Affari Regionali che, lodando l'Emilia-Romagna per il suo ruolo attivo e da protagonista nella progettualità per il PNRR, riconosce le criticità di un contesto nazionale e locale che il Covid prima e i venti di guerra ora stanno portando. Ma per superarle la ricetta non cambia. Per la Gelmini la soluzione sta nella conferma di una maggiore collaborazione tra governo ed enti locali, oltre che sulla forza dei progetti che in Emilia Romagna vedono spiccare il Tecnopolo, unico riferimento per superare le difficoltà. 'La Regione Emilia Romagna - dice - è assolutamente protagonista del Pnrr con tanti progetti. Dal progetto bandiera legato al centro di supercalcolo, passando per interventi che riguardano la transizione ecologica, fino alle green communities. Il Pnrr spazia in questa Regione in tantissimi ambiti, dalla scuola al turismo sostenibile. C'è grande sinergia tra Regione, Province e Comuni. Oggi siamo qui per ribadire la consapevolezza da parte del governo che la messa a terra del Piano passa per una leale collaborazione con gli enti locali. Dobbiamo correre, c'è tanto da fare, dobbiamo rispettare i tempi, ma anche in una stagione di guerra come quella che stiamo attraversando il Pnrr resta una grande opportunità'.
Esclusa dalla stessa Gelmini l'ipotesi di rivedere il PNRR in conseguenza della crisi ucraina. 'Sarebbe un errore. Il Pnrr rappresenta il dovere per l'Italia di realizzare le riforme, da un lato grazie al protagonismo del Parlamento e dall'altro con tantissimi progetti nelle sei missioni del piano. Queste priorità rimangono, se poi servirà un aggiornamento il Governo sarà disponibile. Ma dobbiamo rispettare impegni, progetti e tempistica'. Quindi, aggiunge Gelmini in chiave Pnrr, 'c'è un grande lavoro da fare, ma è anche una grande opportunità per il nostro paese soprattutto di non deludere l'Europa che ci ha dato fiducia e risorse, e quindi si aspetta che manteniamo gli impegni'
Tema e snodo focale anche in relazione PNRR, quello dell'autonomia regionale. Il processo che riguarda Emilia-Romagna, Veneto e Lombardia, bloccato di fatto dall'emergenza Covid, può riprendere il cammino. Ma qui è Bonaccini a precisare alcuni punti che distinguono le richieste dell'Emilia-Romagna dalle altre regioni: 'Noi da subito abbiamo fatto una richiesta un po' diversa- ricorda il presidente della Regione- da quella di Veneto e Lombardia, perché chiede più o meno la metà del totale delle richieste che hanno fatto loro. Alcune loro proposte non ci convincono, ad esempio quelle sulla scuola: per me è assurdo portare gli insegnanti ad essere dipendenti di una Regione, perché la scuola dev'essere una, unica e nazionale. Non devono esserci 20 scuole diverse'.
Gianni Galeotti
Approfondimento video: le schede commentate sul PNRR in Emilia-Romagna e Modena diffuse nel corso dell'incontro