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Una nutrita delegazione di Sinistra Italiana - rappresentata dal deputato Giovanni Paglia, dal consigliere regionale Igor Taruffi e dalla segretaria provinciale di SI Modena Alessandra Di Bartolomeo insieme a diversi militanti del partito locale - ha partecipato al corteo dei lavoratori della Castelfrigo di Castelnuovo Rangone (Mo) organizzato dalla Flai Cgil.
'Siamo al fianco di questi lavoratori così coraggiosi - facchini della logistica e operai della produzione in sciopero e presidio da nove giorni - sin dagli inizi della loro lotta e oggi il loro protagonismo ha scosso le strade del luogo in cui vivono e lavorano' - hanno dichiarato Paglia, Taruffi e Di Bartolomeo.
'Non si può non reagire duramente infatti all'ennesima minaccia di licenziamento per 75 di loro da parte delle due cooperative che operano in appalto in Castelfrigo - osservano gli esponenti della Sinistra - ed è perciò che proseguiremo a fare quanto in nostro potere per offrire risposte e risolvere la situazione.
Il distretto delle carni modenese - concludono - deve tornare ad essere luogo del rispetto dei diritti e della fine dello sfruttamento sui lavoratori più deboli dal punto di vista contrattuale'.
RICORDIAMO INVECE A RIGUARDO LA POSIZIONE CHE PRESE DUE ANNI FA IL PD ATTRAVERSO IL DEPUTATO MATTEO RICHETTI, OGGI PORTAVOCE DI RENZI, SULLA SITUAZIONE DEI LAVORATORI NEL COMPARTO CARNI
Proviamo a usare parole di chiarezza e fuori dal politichese. Il distretto delle carni è uno dei più importanti del modenese e dell’Emilia Romagna. Da troppi mesi ormai si ripetono episodi di contestazione e “sciopero” (lo metto tra virgolette perchè lo sciopero prevede delle regole, cio’ che sta avvenendo le calpesta tutte) che arrivano ad impedire ai lavoratori che vogliono tranquillamente fare il loro lavoro, di farlo.
In diverse aziende il copione è sempre lo stesso: pullman organizzati che portano persone da fuori che nulla hanno a che vedere con l’impresa e i suoi lavoratori. Iniziative non autorizzate e totalmente fuori dal contesto di relazioni sindacali di imprese e territorio. E se da un lato si è fatto di tutto per evitare scontri e uso della forza, dall’altro non si può continuare ad assistere a vere e proprie violenze personali su chi si vede costretto a perdere lavoro e retribuzione. Io lo dico con chiarezza: sto con le imprese e con il lavoro che creano. Sto con il sindacato che riconosce il valore del lavoro e lo tutela. Ma chi strumentalizza i lavoratori e li usa per riproporre scontri ideologici che fanno perdere occupazione ed energie va fermato. Arrivare e bloccare le aziende e i lavoratori è da giungla, non da Emilia Romagna. E non lasceremo solo chi con coraggio resiste a queste provocazioni.
Matteo Richetti
Redazione Pressa
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