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Sos nelle citta' e nelle campagne per il week end bollente che segue un mese di giugno che si e' classificato come il secondo piu' caldo mai registrato in Italia dal 1800 in cui sono anche cadute il 53% di precipitazioni in meno, creando un mix esplosivo per la siccita' e gli incendi che si moltiplicano lungo tutta la Penisola.
E' quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base delle rilevazioni Isac Cnr che evidenziano una temperatura in Italia nel mese di giugno 2017 superiore di ben 3,22 gradi la media di riferimento. Una anomalia che - sottolinea la Coldiretti - e' la peggiore da 217 anni se si fa eccezione del 2003, anno storico per il caldo e la siccita'.
Nelle citta' - continua la Coldiretti - e' allarme per i colpi di calore soprattutto per le persone piu' a rischio come gli anziani ed i bambini che per difendersi - suggerisce la Coldiretti - devono evitare di uscire di casa nelle ore piu' calde, fare bagni e docce con acqua tiepida frequenti o bagnarsi viso e braccia con acqua fresca, limitare l'attivita' fisica, bere frequentemente acqua e consumare frutta e verdura.
Nelle campagne si aggrava invece il conto dei danni provocati dagli incendi e dalla siccita' con gli agricoltori lungo la Penisola che con il grande caldo - continua la Coldiretti - devono ricorrere dove possibile all'irrigazione di soccorso per salvare le coltivazioni, dagli ortaggi alla frutta, dai cereali al pomodoro, ma anche i vigneti e il fieno per l'alimentazione degli animali per la produzione di latte per i grandi formaggi tipici.
Il conto dei danni ha superato il miliardo di euro nelle campagne italiane interessate per oltre i 2/3 da una situazione di grave crisi idrica. In Emilia colpite tutte le colture dal pomodoro ai cereali ma anche gli ortaggi.
Gli agricoltori sono gia' impegnati a fare la propria parte per promuovere l'uso razionale dell'acqua, lo sviluppo di sistemi di irrigazione a basso impatto e l'innovazione con colture meno idro-esigenti. Ma non deve essere dimenticato che l'acqua e' essenziale per mantenere in vita sistemi agricoli senza i quali e' a rischio la sopravvivenza del territorio e la competitivita' dell'intero settore alimentare. Di fronte alla tropicalizzazione del clima se vogliamo continuare a mantenere l'agricoltura di qualita', dobbiamo organizzarci per raccogliere l'acqua nei periodi piu' piovosi con interventi strutturali che non possono essere piu' rimandati.
Occorrono - conclude Coldiretti - interventi di manutenzione, risparmio, recupero e riciclaggio delle acque con le opere infrastrutturali, creando bacini aziendali e utilizzando le ex cave e le casse di espansione dei fiumi per raccogliere l'acqua piovana.