GIFFI NOLEGGI
Acof onoranze funebri
La Pressa redazione@lapressa.it Notizie su Modena e Provincia
Logo LaPressa.it
Facebook Twitter Youtube Linkedin Instagram Telegram
GIFFI NOLEGGI
articoliEconomia

Confindustria Ceramica, l'ultimo bilancio di Borelli Presidente

La Pressa
Logo LaPressa.it

Con aumento di produzione ed export il comparto torna ai livelli pre-crisi. Nel giorno del cambio della guardia alla Presidenza, i dati del settore


Confindustria Ceramica, l'ultimo bilancio di Borelli Presidente
Paypal
Da anni Lapressa.it offre una informazione libera e indipendente ai suoi lettori senza nessun tipo di contributo pubblico. La pubblicità dei privati copre parte dei costi, ma non è sufficiente. Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge, e ci segue, di darci, se crede, un contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di modenesi ed emiliano-romagnoli che ci leggono quotidianamente, è fondamentale.

Oltre ai dati c'è la persona. Anzi la personalità con cui Vittorio Borelli, figlio d'arte nell'industria ceramica, ha condotto il proprio mandato quinquennale alla guida dell'associazione industriale che raccoglie tra i più grandi protagonisti mondiali del settore. Un comparto, quello dell'Industria ceramica, da 5,5 miliardi di euro solo per la produzione italiana, con un aumento del 2,4 per cento nel 2017, e con una quota di export che ne rappresenta la fetta più grande dell'insieme (4,7 miliardi di euro con un incremento del 2,5 per cento). Il mercato interno, italiano, pesa 'solo' per 842 milioni di euro, praticamente la metà dei livelli pre-crisi. Un mondo, quello del mercato interno, quindi ancora tutto da recuperare insieme ai livelli di occupazione pre-crisi

Sono alcuni dati generali diffusi nella conferenza stampa organizzata presso la sede di Confindustria Ceramica nel giorno dell'assemblea generale dell'associazione  che segna il passaggio di consegne alla Presidenza tra Vittorio Borelli ed il neo presidente designato il 10 aprile scorso Giovanni Savorani (il passaggio formale è avvenuto con l'elezione del presidente da parte dell'Assemblea). 

Tornando ai dati della produzione l'incremento generale si deve a più fattori: da un lato c'è l'aumento della richiesta e del consumo annuale di piastrelle a livello mondiale, per circa 600 milioni di metri quadrati l'anno; dall'altro la qualità e l'innovazione garantita dalle imprese italiane. Elementi che suppliscono anche agli effetti delle criticità e degli ostacoli che continuano a pesare sulle imprese italiane e che ne riducono ampiamente la competitività rispetto ai protagonisti stranieri.

Ostacoli che dopo decenni rimangono sostanzialmente invariati: dall'eccesso di burocrazia, anche in relazione alle nuove norme relativa alle AIA sia nel caso di nuovi impianti sia nel caso di piccole variazioni, al  peso fiscale, con particolare riferimento al cuneo fiscale e previdenziale e alla differenza tra l'Italia e gli altri paesi concorrenti; differenza che riduce il reddito percepito per i dipendenti e mantiene contestualmente un alto e svantaggioso il costo del lavoro per le imprese rispetto ai competitor europei. 

A pesare inoltre sulla competitività delle industrie italiane rispetto alle straniere c'è poi il costo dell'energia che sta aumentando a causa della crescita del petrolio che si sta ripercuotendo sui prezzi del gas, materia pprima fodamentale del settore. E non manca il tema relativo alla carenza infrastrutturale. 'Per la competitività del distretto la realizzazione della Bretella Campogalliano - Sassuolo rimane di vitale importanza' - ha affermato Borrelli.

Temi che il presidente Borelli insieme al suo successore intende porre all'attenzione del nuovo governo, 'senza pregiudizi e senza aspettative, anzi con un pizzico di curiosità'. 'Crediamo che al di là delle posizioni sulla carta divergenti nel momento del dialogo e del confronto si possano trovare soluzioni condivise in quanto l'interesse delle nostre imprese e della nostra economia è obiettivo comune' 

Il settore della ceramica consolida la propria struttura settoriale – afferma Vittorio Borelli, presidente uscente di Confindustria Ceramica – in un quadro di forti investimenti in nuove tecnologie, per mantenere la leadership mondiale in un contesto positivo per la domanda globale dei nostri prodotti, anche se sempre più competitivo e concorrenziale.

In termini di fatturato, siamo ritornati dopo 10 anni ai livelli pre crisi del 2008, anche se oggi produciamo e vendiamo circa 80 milioni di metri quadrati in meno, soprattutto per il calo del mercato interno. Il mercato delle costruzioni in Italia, che dall’avvento della crisi ha dimezzato i propri volumi di attività, si sta attestando su di una crescita nel medio termine del +1,5% annuo, grazie a segnali positivi che arrivano da tutti i segmenti. Se osserviamo i mercati esteri dell’edilizia, in Europa ci si aspetta una crescita più contenuta, rispetto a quanto fatto nel 2017, mentre negli Stati Uniti le attese parlano invece di una ripresa più vigorosa. Tra i ‘nuovi mercati’, le prospettive più favorevoli appartengono senza dubbio ai paesi dell’area del Golfo, seguiti dall’Europa Orientale.

L’andamento delle vendite ha risentito di pressioni competitive sui nostri principali mercati esteri di sbocco, che hanno influito sui risultati di questi mesi, da parte dei nostri principali concorrenti esteri, che hanno condizioni e costi operativi nettamente migliori dei nostri.

Per la competitività del Sistema Italia centrale è il tema del Fair Trade e dei dazi compensativi sul dumping cinese, che per le piastrelle di ceramica sono stati prorogati fino all’autunno 2022 mentre, sul versante stoviglie cinesi importate, lo scorso 15 maggio la Commissione Europea ha annunciato l’apertura del riesame ai fini della proroga dei dazi.

I dazi di contrasto al dumping non sono una misura protezionistica, ma un necessario intervento per evitare che politiche commerciali sleali possono distruggere gli investimenti delle nostre imprese ed il lavoro della nostra manodopera. Cosa molto diversa – delle quale siamo preoccupati – dall’aumento di casi in cui si pongono barriere non tariffarie. Ultimo caso è quello relativo ai pannelli espositori in legno compensato inviati negli Stati Uniti, dove stiamo operando per risolvere il problema, determinato dall’entrata in vigore anticipata di un provvedimento originariamente previsto per il prossimo dicembre.

In questi mesi a Bruxelles siamo impegnati nella definizione delle regole per l’applicazione del sistema Emission Trading per il periodo gennaio 2021 – dicembre 2030. Le nostre imprese sono entrate nel campo di applicazione ETS nel 2013 e in questi anni hanno visto notevoli complicazioni burocratiche e di oneri per l’acquisto delle quote di emissione. Il nostro settore è completamente esposto alla concorrenza internazionale e non vede analoghi oneri per i concorrenti extra UE: è necessario che di questa situazione se ne tenga adeguatamente conto nell’assegnazione alle nostre aziende delle quote nel prossimo periodo di applicazione, al fine di evitare concreti rischi di penalizzazione e delocalizzazione.

I dati nel dettaglio

Le piastrelle di ceramica prodotte in Italia.

Sono 145 le aziende presenti sul suolo italiano, dove sono occupati 19.515 addetti (+2,9%, inversione di tendenza dal 2006), che nel corso del 2017 hanno prodotto 422 milioni di metri quadrati (+1,6%), tali da consentire vendite per 421,9 milioni di metri quadrati (+1,8%). Le vendite in Italia si posizionano a 83,7 milioni di metri quadrati (+1,1%), volumi che però rappresentano meno della metà del mercato interno pre crisi. In aumento i volumi esportati, ora pari a 338,2 milioni di metri quadrati (+1,9%). Il fatturato totale delle aziende ceramiche che producono in Italia raggiunge così i 5,5 miliardi di euro (+2,4%), derivante per 4,7 miliardi dalle esportazioni (+2,5%) - quota dell’85 % sul fatturato - e da 842 milioni di euro in Italia.

Per il quarto anno consecutivo gli investimenti sono in crescita: nel 2017 hanno raggiunto i 514,9 milioni di euro (+28,6% sul 2016; 1,8 miliardi nel quinquennio), con una quota sul fatturato annuo pari al 9,3%, ai vertici dei settori manifatturieri nazionali. Tra le ragioni, le opportunità date dalle misure di Industria 4.0, colte appieno dalle aziende del settore, il recupero di competitività attraverso tecnologie più evolute, l’ammodernamento degli stabilimenti e delle linee produttive, e la conseguente fiducia sulle prospettive del settore.

L’internazionalizzazione produttiva
Sono 15 le società di diritto estero, controllate da 8 gruppi ceramici italiani, che nel 2017 hanno occupato 3.138 addetti in fabbriche estere che hanno prodotto 87 milioni di metri quadrati di piastrelle (+0,8%). Le vendite totali hanno generato un fatturato di 862,1 milioni di euro (+0,8%), frutto di vendite per 469,9 milioni di euro (-0,9%; quota del 54,5%) da attività in Europa e per la restante parte, 392,2 milioni di euro, da vendite in Nord America (+2,9%). Il 79,9% del fatturato totale deriva da vendite nel medesimo mercato sede della fabbrica.

La ceramica sanitaria
Sono 33 le aziende industriali produttrici di ceramica sanitaria in Italia, 30 delle quali localizzate nel distretto di Civita Castellana (Viterbo). L’occupazione nazionale è pari a 3.118 dipendenti (stabile), che ha realizzato una produzione pari a 4,27 milioni di pezzi (+4,5%). Il fatturato è di 353,3 milioni di euro (+6,1%), con vendite sui diversi mercati esteri pari a 159 milioni di euro (45% del totale, in crescita costante rispetto agli ultimi anni).

L’industria dei materiali refrattari
Le 34 aziende attive nella produzione di materiali refrattari presenti sul territorio nazionale occupano 1.808 addetti (-8% rispetto al 2016), con volumi in calo del -3,7%, vendite del -2,9%. Le vendite in Italia hanno una quota del 61% dei volumi complessivi.

Il fatturato totale è stabile sui valori dello scorso anno (oltre 350 milioni di euro) e deriva da vendite sul territorio nazionale in crescita dell’ 1,1%, in calo del -12,4% nella Comunità Europea ed in crescita del +10,4% come esportazioni extracomunitarie.

Le stoviglie in ceramica
Le 10 aziende industriali italiane che occupano 705 dipendenti per una produzione 12.800 tonnellate (+7,5%) ed altrettante vendite di prodotto finito. Le vendite sul mercato domestico rappresentano il 77% delle vendite totali. Il fatturato 2017 è stato superiore a 50 milioni di euro (+6,2%), di cui il 72% realizzato in Italia.

 

Gi.Ga.

Redazione Pressa
Redazione Pressa

La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, ..   Continua >>


 
 
 
 

Acof onoranze funebri

Economia - Articoli Recenti
Lambrusco, bene il contrassegno di ..
Confcooperative Terre d’Emilia commenta la decisione del Consorzio Tutela Vini Emilia a ..
23 Aprile 2024 - 17:59
Confcooperative, Cugini, Dal Pozzo e ..
Vanno ad affiancare il presidente Francesco Milza, riconfermato per il terzo mandato
23 Aprile 2024 - 17:49
Bper, Gianni Franco Papa è il nuovo ..
Fabio Cerchiai Presidente del Consiglio di Amministrazione, Antonio Cabras Vice Presidente
19 Aprile 2024 - 18:34
Modena, a rischio chiusura 75% delle ..
L’83% delle aziende senza successore non sta al momento neanche tentando di individuarlo
18 Aprile 2024 - 12:28
Economia - Articoli più letti
Coop Alleanza 3.0 aggrappata alla ..
La Coop utilizza l'intero patrimonio dei soci più una parte del debito per investire in ..
15 Agosto 2018 - 10:36
Coop Alleanza 3.0 fulcro della crisi ..
I conti in rosso e il dispetto rappresentato dal via libera ad Esselunga, Trc potrebbe non ..
13 Gennaio 2019 - 08:41
Voragine nei conti Coop Alleanza 3.0:..
'Serve una risposta inequivocabile sulla sicurezza dei 3,6 miliardi dei 400.000 soci ..
01 Maggio 2019 - 08:38
Bper, correntisti ex dipendenti ..
'Se Bper non manifestasse un reale interesse a mantenere le migliaia di correntisti tra ..
03 Dicembre 2019 - 17:52