Questa domanda sottintende che: 1) è molto facile criticare delle decisioni, ma quando si governa le decisioni bisogna prenderle; 2) chi è contro qualcosa è un “bastian contrario” per principio ma non si occupa delle questioni reali, e quando gli vengono ricordate lo si mette alle corde; 3) ogni dibattito, anche quello sulla presunta pandemia, si riduce a una banale questione di scontro politico simile a quello tra governi e opposizioni.
Ora, io potrei benissimo rispondere, accettando questo riduzionismo, a che cosa avrei fatto io al posto di questi pericolosi fanatici al potere. Incominciando da quello che non avrei proprio fatto. E concludendo con qualche risposta di buon senso. Sarebbe troppo facile per chi mi pone la domanda, però, se io assecondassi questa sua dialettica semplicistica.
Piuttosto che cadere in questo trabocchetto che si fa beffe della posizione che io assumo consapevolmente (e per cui pago pesantemente in prima persona), voglio ribadire che, se ci si pone dal punto di vista di chi si oppone alla versione ufficiale, tale domanda mostra tutti i limiti dei pregiudizi che la accompagnano.
Vale cioè la pena di rispondere al leone che, mentre ti sbrana, ti domanda come mai non sei d’accordo con lui?
Francesco Benozzo - Professore universitario al quinto mese di sospensione dal lavoro e dallo stipendio, come conseguenza della disobbedienza civile relativamente alle normative sul green pass