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Egregio Direttore,
è da tempo che seguo sul Suo giornale gli articoli polemici sulla funzione del Pronto Soccorso del Policlinico contrapposto a quello di Baggiovara.
Gli editoriali , gli articoli partono sempre da “lettere aperte” , da comunicazioni a firma della signora Anna Beatrice Borrelli la quale parla a nome dell’Associazione RelArte di cui è Presidente.
La signora professa un’encomiabile interesse per le vicende della sanità modenese, e firmandosi come Presidente dell’Associazione RelArt lascia intendere che l’Associazione di cui è Presidente sia un’associazione impegnata o nella tutela delle donne o dei cittadini e/o nella sanità:
In realtà, tale associazione è un’Associazione culturale non profit di recente costituzione che, come ha specificato il suo vicepresidente e cofondatore dottor Daniele Giovanardi (ex direttore del Pronto Soccorso del Policlinico) ha come scopo prioritario contribuire al decoro del Santuario della Madonna del Murazzo.
Detto sito è particolarmente caro al dott. Giovanardi in quanto i locali adiacenti e l’annesso ex Convento sono stati per anni concessi in gestione alla Confraternita della Misericordia di cui lui era il Governatore e legale rappresentante e gestita, come noto, con risultati economicamente disastrosi con conseguenti procedimenti a suo carico tuttora in corso.
In una sala del suddetto ex Convento, RelArte persegue l’obiettivo-missione di promozione editoriale con incontri con gli Autori, come illustrato dalla stessa presidente nella serata di inaugurazione dell’attività dell’Associazione il 21 ottobre scorso e a cui Lei, nel suo giornale, ha dato ampio risalto.
Tali scopi non mi sembra abbiano nulla a che vedere con la sanità e tantomeno la gestione del Pronto Soccorso del Policlinico e di Baggiovara (da sempre spina nel fianco del dottor Giovanardi) .
Il fatto di firmarsi come presidente di un’Associazione che non ha nulla a che fare né con la sanità né con il benessere delle donne forse è un modo per cercare di dare più importanza alle sue parole o forse un modo per indurre i lettori di “La Pressa”, di altri quotidiani locali e le Istituzioni a credere di avere un seguito e un peso che non ha.
Non mi risulta che RelArt abbia associati e se quanti , lascio a Lei il compito di accertarsene, ma indipendentemente da questo, chi per accreditarsi usa lo stratagemma “di servirsi” o “di nascondersi” in un’associazione estranea al pensiero che espone, fa riflettere sul tipo di onestà intellettuale e morale che ha.
Ritengo che la signora Borrelli abbia il diritto di esprimere il suo pensiero e anche di farsi pedissequamente portavoce del pensiero del dottor Daniele Giovanardi (vicepresidente RelArt), ma vorrei evitasse di prendere in giro chi legge i suoi articoli, le sue lettere aperte, ma parlasse unicamente per sé stessa o come portavoce del dottor Giovanardi o unitamente al dottor Giovanardi, o per conto dell’Udi (se ufficialmente e legittimamente delegata) ma non come presidente RelArt che è una qualifica assolutamente irrilevante ma soprattutto deviante per l’argomento che pone all’attenzione pubblica.
Allo stesso modo ritengo che Lei, e il suo giornale, abbia il dovere di conformarsi a un comportamento deontologicamente corretto nei confronti dei suoi lettori, e pur rispettando la sua scelta di decidere a chi dare voce e a chi no, ritengo che faccia parte del suo dovere informare contestualmente i suoi lettori esattamente che tipo di associazione sia RelArt e per quale motivo si occupa di argomenti non statutari, altrimenti sarò costretta a supporre che tutti gli articoli su qualsivoglia argomento che Lei ,e il suo giornale, ha pubblicato e pubblicherà non siano di informazione ma tristemente faziosi, mistificatori, clientelari.
Una lettrice indignata,
Laura Giovanardi
Cara lettrice indignata, la pubblicazione integrale della sua lettera spero sia un modo per rassicurarla dai rischi che prefigura nella parte finale del suo intervento. Grazie per l'attenzione con cui ci segue.
Giuseppe Leonelli