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Aemilia, fratelli Vertinelli escono e tornano subito in carcere

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Palmo e Giuseppe, imprenditori cutresi residenti nel reggiano, accusati di gestire attività in associazione mafiosa. Arrestati dai Carabinieri


Aemilia, fratelli Vertinelli escono e tornano subito in carcere
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I Carabinieri del nucleo investigativo dei Carabinieri di Modena unitamente ai colleghi di Reggio Emilia, li hanno bloccati a Montecchio per ricondurli nel carcere di Reggio Emilia, dal quale erano usciti poche ore prima, per la scadenza dei termini per l’applicazione della misura cautelare. I due imprenditori edili, Palmo e Giuseppe Vertinelli, 56 e 57 anni, cutresi di nascita ma con residenza ed attività a Montecchio di Reggio Emilia, imputati nel processo Aemilia, sono stati ricondotti in carcere perché accusati di gestire la loro attività in sodalizio criminale con l'Ndragheta. EE questo per un periodo che va dal 2004 fino al febbraio 2018.

Già coinvolti nella terza tranche di arresti legati all’inchiesta Aemilia che nel settembre del 2015 portò in carcere insieme a loro anche il boss Michele Bolognino, i  due sono tornati nuovamente al centro delle indagini dei Carabinieri negli sviluppi dell’inchiesta, nel gennaio del 2016.

Indagini che avevano portato al sequestro di un bar sulla circonvallazione di Reggio Emilia ed una società edilizia. Attività per l’accusa legate al sodalizio criminale ‘ndranghetista. Attività che avevano sede principalmente nella zona di Montecchio. Le indagini hanno portato alla raccolta di gravi atti indiziari tesi a supportare il legame dei due fratelli all’Ndrangheta. La tesi dell’accusa si basa sul ruolo che i due fratelli avrebbero avuto, in veste di imprenditori, a totale disposizione del sodalizio  gestendo le attività economiche di maggiore rilievo soprattutto in tema di reimpiego di denari di illecita provenienza sia dall’area emiliana sia dall’area calabrese, ponendosi in stretto contatto con i massimi vertici dell’organizzazione criminale.

 


Redazione Pressa
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