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'Poche settimane fa, diversi sindaci hanno approvato e firmato un documento per cercare di portare Aimag nell’orbita di Hera. Purtroppo tra le richieste sottoscritte c’è anche il conferimento ad Hera del potere di nomina del direttore generale di Aimag. Questa decisione viene richiamata anche nelle delibere in corso di votazione in questi giorni in tutti i comuni soci. Esponendo i Consiglieri ad evidenti rischi'. Ad affermarlo Michel Stefani, consigliere a Concordia, e Antonio Platis, capogruppo in Provincia per FI. Il punto, secondo i consiglieri, è legato al fatto che l'approvazione di un documento che sancisce di fatto la possibilità di affidare al socio privato all'interno della compagine societaria del soggetto pubblico Aimag potere di nomina del Direttore Generale non sarebbe compatible con la normativa vigente.
'Il Direttore Generale, infatti, in base all’articolo 30 dello statuto di Aimag, deve essere nominato dal Consiglio di Amministrazione e non da un socio' - proseguono i consiglieri -. Inoltre Aimag non è una società quotata in borsa e dunque si applica interamente la legge Madia, ovvero è trattata come un ente pubblico quini è obbligata a rispettare i principi di trasparenza pubblicità e imparzialità. Qui invece siamo di fronte ad un fatto gravissimo, è come se un Comune pubblicasse un concorso per un dirigente chiedendo come requisito speciale che il candidato sia amico di un qualche consigliere. In mezzo alla battaglia per portare il gioello della bassa nella galassia Hera rischiano di finire tutti i consiglieri comunali che avvallano direttamente o indirettamente questo atto. A questo punto chiediamo che tutti i segretari comunali degli enti che hanno sottoscritto questo documento di intervenire e ripristinare il diritto'.
Il dibattito e soprattutto le scelte politiche sul futuro e sul controllo di Aimag rappresentano una delle 'partite' più grosse in termini di potere politico ed economico degli ultimi anni a Modena. Sulle quali anche il partito di maggioranza nella maggior parte dei comuni si sta dividendo. Con il fronte per così dire carpigiano e delle Terre d'Argine, orientato ad una cessione del controllo di Aimag a Hera, e il fronte dei sindaci dei Comuni dell'area nord, a guida PD compresi, propensi al proseguio del controllo pubblico della società. Emblema di queste ore, di questa spaccatura nel partito che nel comune di Soliera vede come sindaco lo stesso segretario provinciale del Pd, è il caso di Concordia, richiamato dai consiglieri.
Proprio a Concordia Paolo Negro, capogruppo del Pd locale e in Ucman, e l’esponente di centro-destra Michel Stefani hanno sottoscritto la stessa dichiarazione che mirava a rafforzare l’indipendenza di Aimag rispetto ad Hera. 'A sorpresa – spiega Stefani - il sindaco Prandini e il resto del Pd hanno preso le distanza e sconfessato l’iniziativa del loro capogruppo come azione personale e non di tutti i consiglieri di centro sinistra. È evidente il corto-circuito nel partitone'.
'Il rischio - concludono i consiglieri - è quello di avere una gestione caotica della municipalizzata che comporterà una paralisi degli investimenti e, conseguentemente, una perdita di valore della società. Il tutto a danno del territorio e dei cittadini'.
Redazione Pressa
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