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“Non è con il dileggio che si fa politica per l’interesse diffuso della cittadinanza” - Il candidato alla assemblea regionale per il M5S Giuseppe Amici, risponde al transfugo del M5S Rebecchi approdato nella lista Pd.
“Mi riferisco a come ha definito gli aderenti al M5S, umarell della politica, in un video di propaganda alla sua candidatura con il partito Pd, l’ex M5S Rebecchi - continua Amici -. Rebecchi ha fatto il salto della quaglia candidandosi nel Pd, neanche in una lista di appoggio a Bonacini, ma proprio il Pd. Cioè il partito referente di un sistema affaristico economico in regione Emilia Romagna responsabile di 70 anni di governo di questa regione. Quindi il partito del disastro ambientale di aria, acqua, consumo di suolo, di come sono gestite le multiutility del pattume, degli inceneritori, della nuova schiavitù del lavoro somministrato, della privatizzazione della sanità”.
“Quindi chi è l’umarel? Certamente chi non nasconde la testa sotto la sabbia rispetto a questi temi. Quando nel studio di Rebecchi, allora ancora M5S, con un nutrito gruppo di consiglieri locali e portavoce nazionali, abbiamo affrontato un tema scottante e spinoso sotteso alla gestione della Tari, che mette in relazione una gestione poco chiara degli assimilati. E che metterebbe in relazione questi soggetti Multiutility–Atersir–Pd, bene in quella occasione ci fu una promessa di studiare una class action. Ma a distanza di qualche anno stiamo ancora aspettando la bozza - continua Giuseppe Amici -. L’altra affermazione poi che fa Rebecchi sull’ascensore sociale che funziona nella Regione Emilia Romagna di Bonacini, merita una ferma replica. Ma solo io vedo che la nuova occupazione in Regione è garantita tramite cooperative di somministrazione spurie? Che di fatto creano una nuova schiavitù? Non solo nel settore carni, ma certamente nella logistica del settore ceramico, e nella manovalanza in agricoltura, stiamo assistendo ad un fenomeno di sfruttamento attraverso questa forma di accesso al lavoro.
Funzionale certamente al sistema economico di cui si vanta tanto il Bonacini. Ma dove non esiste nessun ascensore sociale fruibile, si tratta infatti di sfruttamento, paghe orarie da fame, assenza di garanzie contributive, infatti queste cooperative falliscono puntualmente ogni due anni. Inoltre i lavoratori pagano per associarsi ad esse”.
“Per dire una cosa di sinistra, a questa finta sinistra che va sotto l’etichetta Pd. la forbice sociale si acuisce sempre di più, tra chi diventa sempre più ricco e chi diventa sempre più povero. Altro che ascensore sociale. La scelta di passare al Pd, è certamente legittima - conclude Amici - ma il ruolo di spettatore del cantiere affaristico economico a nome PD, toccherà certamente a lui. Umarell non sarò certamente io che ho dimostrato nei cinque anni di amministratore locale, come dall’opposizione si possano fare cose eccezionali per l’interesse diffuso”.
Redazione Pressa
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