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'Il 24 febbraio 2020 chiudevano le scuole per il diffondersi del virus in Italia, un anno dopo il colpo di spugna del Presidente della Regione Emilia Romagna: l’Arancione Rinforzato, ovvero chiusura di tutte le scuole di ordine e grado. Un provvedimento che lascia aperto il business e chiude la Scuola, persino più di quanto previsto dal Dpcm in zona Rossa. L’arancione rinforzato è la cancellazione per Ordinanza dei diritti dei minori, che stanno pagando più di tutti questa crisi e non hanno voce, sono i deboli. Scuole chiuse e tutto il resto aperto: come dire, si deve andare in ufficio (magari per battere gli stessi tasti del computer che si potrebbero battere da casa), si può andare dal parrucchiere, in profumeria, ma si, anche al centro commerciale, ma i nostri bambini e ragazzi non possono andare a scuola (oltre che non poter praticare sport o recarsi nei centri di aggregazione giovanile)'.
Così in una nota il Comitato Priorità alla Scuola Modena.
'Una generazione di giovani a cui stiamo togliendo tutto, perché loro valgono meno dell'incasso di una profumeria (e mentre chiudeva le scuole, Bonaccini caldeggiava con Salvini le riaperture della sera). Ritieniamo che questa Ordinanza sia illegittima, giacché in contraddizione con quanto previsto dal Dpcm e noncurante della censura del Tar che con ampia motivazione ha invalidato la precedente Ordinanza di Bonaccini il 15 gennaio: 'l'attività amministrativa di adozione di misure fronteggianti situazioni di pur così notevole gravità non può spingersi al punto tale da sacrificare in toto altri interessi costituzionalmente protetti', dovendo la Pubblica amministrazione agire in un 'quadro di bilanciamento delle tutele di entrambe le esigenze pubbliche in rilievo, quella sanitaria e quella del diritto all'istruzione'. Non mancheremo di far pervenire a Bonaccini il nostro nuovo ricorso al Tar - continua il Comitato -.
Vogliamo vederci chiaro, perché la Regione lascia intendere che le scuole generano contagio ma non porta alcun dato a riprova di questo ed anzi, quando abbiamo provato a chiedere trasparenza, i dati non arrivavano… I Dati che la Regione porta a giustificazione di questa decisione sono unicamente l’evidenza che i minori 0-18 hanno una incidenza dell'11% sui contagiati (la popolazione dell'ER in quella fascia di età è il 18%, ovvero la proporzione dei contagiati fra i minori è ampiamente minore rispetto alle altre fasce, comprensibilmente), con un incremento rispetto al passato imputabile a 3 fattori: le nuove varianti - che a livello Europeo è dimostrato colpiscano maggiormente le fasce giovani -, il fatto che fino a un mese fa i ragazzi delle superiori erano chiusi in casa e ahinoi ad una riduzione dell'età media della popolazione al denominatore (giacché molti anziani sono deceduti o comunque già colpiti dalla malattia in passato). Ma la cosa più importante è: nessun riferimento sui dati di focolai nelle scuole. Dichiarare che i ragazzi si ammalano non implica che si ammalino a scuola. I ragazzi si ammalano - in maniera non proporzionale alla distribuzione della popolazione (quindi si può sostenere che si ammalino meno degli adulti nei luoghi di lavoro) - e non è dato sapere se si contagino nelle scuole. Per questo motivo abbiamo chiesto accesso civico generalizzato agli atti sul Report CoVSars settimanale prodotto dalle Scuole. Perché il conoscere quanti dei singoli casi accertati (che è normale ci siano, presi in famiglia o fuori da scuola) diventino focolai (ovvero presunti contagi dentro le scuole) è l'unico dato che conta ai fini interpretativi, e gli ultimi dati disponibili parlano di percentili. Non neghiamo l’emergenza sanitaria e non discutiamo sulle esigenze di contenere il contagio: chiediamo unicamente che la Scuola e i diritti dei Soggetti della Scuola siano tutelati con la priorità stabilita dalla Costituzione (facendo proprie le motivazioni del TAR del 15 gennaio). Niente più reticenze e ipocrisie: fatti e coerenza politica'.
Redazione Pressa
La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, .. Continua >>