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'Ieri ho osato sparare una battuta sul profilo di un candidato alle regionali, Eugenia Bergamaschi, candidata nella lista di Bonaccini e mi sono beccato una minaccia di querela. Visto che queste minacce mi fanno molta paura ho pensato di andare a fondo. Non conoscendo il candidato in oggetto, mi sono fatto un giro sul sito della regione e ne ho letto il curriculum. Ho visto che non segnala particolari titoli di studio, che non segnala particolari attività professionali, ma che snocciola due pagine di poltrone occupate in ogni dove. Non credo a titolo simbolico'. L'attacco diretto alla storica esponente di centrodestra Bergamaschi, passata inaspettatamente a sostenere Bonaccini, è il già consigliere provinciale di Forza Italia Roberto Benatti il quale rende noto l'elenco completo degli incarichi. Tra questi diversi incarichi noti nel mondo dell'associazionismo, ma anche ruoli passati inediti come quello (dal 2005 al 2012) nel cda della Banca Modenese.
'Ma nel 2020 abbiamo davvero ancora bisogno di questi parrucconi in Regione? Peraltro sottratti - si dice sui giornali - proprio alla Lega? Con tutti i bravi amministratori e politici Pd che conosco e che ci sono un giro? L'esperienza di Muzzarelli e Solomita, che non sono scesi a compromessi e che così sono risultati vincenti al primo turno nonostante i sondaggi, non ha insegnato proprio niente al Pd? - continua Benatti -. In pochi anni di Renzi è successo l'impossibile, e oggi la Regione è contendibile. L'inesperienza e l'arroganza dei leghisti fa paura a molti, a me per primo, ma il conservatorismo di poltrone di certa sinistra non è meglio. Se il Pd avesse fatto davvero tesoro delle ultime elezioni avrebbe mantenuto la Regione, oggettivamente amministrata molto meglio di tante altre. Ma le liste presentate, le liste di appoggio, i transfughi accolti, la propaganda elettorale in verde invece che in rosso e la ricerca dell'appoggio di tutti i parrucconi, accumulatori seriali di poltrone, potrebbe essere davvero un mega-boomerang. Come ha osservato lo stesso Zingaretti, se ci pensate, annunciando lo scioglimento del partitone'.