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I principali media nazionali censurano o minimizzano le manifestazioni di piazza contro il green pass? Sì, indubbiamente questo è accaduto. Tutte le azioni di protesta raccontate nelle chat dell'universo no green pass sono vere? Assolutamente no.
E' questa in sintesi la lezione che si può trarre dalla paradossale vicenda dei presunti blocchi autostradali messi in campo dai camionisti in questi giorni per protestare contro il certificato verde. I fatti, certificati dai dati Autostrade per l'Italia raccontano di una situazione tranquilla con code a tratti legate a incidenti o traffico intenso. Solo nella giornata di lunedì si sono registrati alcuni rallentamenti per proteste sporadiche in prevalenza in Lombardia. Questa è la realtà.
Eppure continua anche in queste ore il tam tam social di chi descrive autostrade in tilt e addirittura un mondo economico prossimo alla paralisi a causa della mancanza di approvvigionamenti.
Ma come è possibile che tale distorta visione venga accettata da tanti? Uno dei modi utilizzati è quello legato alla diffusione di screen shot che riferiscono di aggiornamenti sul traffico 'taroccati' ad arte. Nelle foto sopra un esempio. La prima immagine è quella diffusa in una famosissima chat 'no green pass' con 24mila iscritti, che descrive code o traffico bloccato per proteste sulla A1, sulla A13 e sulla A14. Siamo andati a verificare sul sito e, ad esempio, abbiamo potuto verificare come sulla A13 alle 12.10 il traffico non fosse affatto legato 'a mezzi pesanti che viaggiavano lentamente' ma a 'personale su strada'. Stesso dicasi per le altre segnalazioni, tanto è vero che le telecamere di Società autostrade subito dopo non segnalano problemi.
Ora è evidente come operazioni di questo tipo, supportate da fotografie che si riferiscono a proteste avvenute anni fa spacciate come attuali o da video che inneggiano a fantomatiche insurrezioni, non facciano che gettare una luce negativa su proteste legittime, pacifiche e organizzate nelle piazze che nulla hanno a che vedere con questi sotterfugi pericolosi e che, proprio da tali racconti falsati vengono penalizzate.
Occorre dunque, lo diciamo ancora una volta, distinguere. E' un esercizio complicato, non esente da errori, ma necessario, usando lo strumento essenziale della buona fede. Un esercizio che in primis va fatto dai media. Occorre distinguere le violenze e le minacce dai cortei pacifici, distinguere le fake news evidenti sui vaccini dai dati taroccati da analisi puntuali e documentate su rischi vaccinali e su nuovi studi, distinguere coloro che in coscienza vedono un pericolo nella introduzione del no green pass da coloro che usano questo responsabile timore per altri fini che nulla hanno di nobile.
E le etichette lasciamole a chi, pur di demonizzare chi non si esibisce in un racconto politicamente corretto, fa volutamente di tutta un'erba fresca e pulita un fascio all'olio di ricino da condannare.
Giuseppe Leonelli
Redazione Pressa
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