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'Il paradosso del'inceneritore: meglio differenziamo più importiamo rifiuti'

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Il Comitato Modena Salute Ambiente sull'arrivo dei rifiuti romani a Modena


'Il paradosso del'inceneritore: meglio differenziamo più importiamo rifiuti'
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'Anche in questa occasione la domanda nei cittadini (ri)sorge spontanea: allora a cosa serve il nostro impegno nella raccolta differenziata, se non a diminuire le quantità bruciate? Ovviamente la raccolta differenziata va fatta nel migliore dei modi possibile, è un dovere etico verso l’ambiente oltre che un obbligo di legge, da parte dei cittadini. Però a questo punto i cittadini hanno il diritto/dovere di chiedere e avere preciso riscontro dai decisori politici delle reali finalità di uso degli inceneritori in rapporto alla raccolta differenziata, in ogni sede: dalla locale alla nazionale'. Così il Comitato Modena Salute Ambiente interviene sulla decisione del presidente della Regione Bonaccini di accettare di smaltire anche a Modena i rifiuti provenienti da Roma.

'Sorge il dubbio che il positivo miglioramento della raccolta differenziata qui abbia come conseguenza l’arrivo di quantità sempre di rifiuti extra-provinciali da incenerire.

A beneficio di chi? Il caso Roma di questi giorni fa riemergere quello che succede massicciamente e quotidianamente a Modena da almeno 6-7 anni , da quando è stato raddoppiato l’inceneritore cittadino. E’ solo l’ultima conseguenza di un triste percorso iniziato anni fa. Infatti, dal 2010 una parte sempre più cospicua di rifiuti arrivano da fuori Provincia, in modo del tutto “normale”. Per esempio nel 2016 su 212.242 tonnellate bruciate, il 40 %, cioè 86.582, arrivano da fuori Provincia, Roma o altrove, emergenze o no. Di fatto questi rifiuti da Roma (5.000 t) rappresentano solo la punta di un iceberg, con la parte sommersa quasi 20 volte più grande di rifiuti extra provinciali inceneriti a Modena da diversi anni. Negli anni sono pure sopravvenuti adeguamenti normativi sull’uso degli inceneritori, sempre a cura dei decisori politici, tesi ad allargare il bacino di reperimento rifiuti dall’ambito esclusivamente provinciale a nazionale: la normativa R1 e il decreto sblocca Italia.

La tabella e il relativo grafico sottostante, elaborati su dati Arpae, dimostrano inoltre che per bruciare i soli rifiuti di Modena il raddoppio non serviva, la vecchia portata di circa 130.000 t/a bastava. L’aumento del totale incenerito è dovuto esclusivamente all’arrivo sempre maggiore di rifiuti extraprovinciali - continua il Comitato -. Difatti una volta raddoppiato l’inceneritore è iniziato l’import di rifiuti da fuori provincia, visto anche anche il miglioramento della nostra raccolta differenziata. Miglioramento della raccolta differenziata riconosciuto anche nel comunicato della Regione: “…proseguono Bonaccini e Gazzolo- e siamo tra le regioni più virtuose in Italia per la raccolta differenziata che quest’anno ha raggiunto il 62%. E con l’introduzione della tariffazione puntuale punteremo a superare il 70% nel 2020.” Le cui finalità e benefici a favore dei cittadini devono però trovare riscontro nella pratica, riscontro finora non percepito. E di cui chiediamo conto. Tutto questo in un quadro ambientale quanto mai compromesso, dove bastano pochi giorni di bel tempo a mandare alle stelle le polveri sottili e altri inquinanti in tutta la pianura padana. Dove si vietano giustamente eccessi di uso di auto, riscaldamenti e caminetti (!) e poi si bruciano i rifiuti da ogni dove per quasi la metà del quantitativo. Come dimostra la foto sotto. Certo non è tutta colpa degli inceneritori, ma un bel segnale forte e chiaro di inversione di tendenza verso la diminuzione sui quantitativi bruciati i decisori politici lo devono mandare, si chiama “coerenza” con quanto ambientalmente richiesto ai cittadini'.

'E non solo per i rifiuti, oggi in onor di cronaca da Roma, ma per tutti gli altri extraprovinciali che arrivano da anni ogni giorno. Bruciare meno per stare meglio. Tutti. Naturalmente l’obiettivo finale è la dismissione completa dell’incenerimento dei rifiuti e conseguente lo spegnimento degli inceneritori, da attuarsi velocemente con un uso sempre più limitato dei suddetti. Non abbiamo purtroppo visto passi in questa direzione - chiude il Comitato Modena Salute Ambiente -. Questa è la situazione media dell’inquinamento atmosferico provocato da combustione in Pianura Padana, da circa 20 anni. Esattamente il posto sbagliato in cui gli scorsi anni far costruire inceneritori (Parma, Torino) o potenziarne altri (Modena, Bologna e altri del gruppo Hera). Dopodichè, dal punto di vista del gestore, investitori, azionisti ecc., questi grossi impianti vanno utilizzati il più possibile. Questo ovviamente è in netto contrasto sia con la raccolta differenziata sia con le politiche ambientali di inquinamento atmosferico. Ciliegina sulla (tossica) torta è il trasporto di cotanta massa di rifiuti per circa 500 km attraverso metà paese. Se fatto su gomma, come probabile, aggiunge inquinamento a inquinamento. Nello specifico, un autocarro trasporta circa 30 tonnellate a viaggio, per cui necessitano circa 500 viaggi per tutte le 15.000 tonnellate in questione. I chilometri diventano 1000 a viaggio (500 andata + 500 ritorno) per 500 viaggi, quindi 500.000 (mezzo milione!) di km percorsi per un consumo di circa 100.000 (centomila) litri di carburante! E relativo inquinamento! Oltre pedaggi, usura mezzi e spese del personale. Solo per quelli da Roma! Tutto ciò per trasportare rifiuti solidi urbani. Questo è anche un chiaro segnale di inefficienza, di un Sistema Paese che non lascia buone prospettive per il futuro'.


Redazione Pressa
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La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, ..   Continua >>


 
 
 
 

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