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Negli ultimi giorni la città di Modena è stata al centro di una polemica che è ormai diventata un caso internazionale. Una conferenza sulla città di Mariupol, prevista per sabato 20 gennaio in una Sala Civica organizzata dall’Associazione Russia-Emilia Romagna con la partecipazione del Console Russo di Milano e di altri relatori ha scatenato veementi reazioni che nel mondo politico, nei media e addirittura da parte del Ministero degli Esteri Ucraino e dall’Ambasciata Ucraina di Roma. Senza entrare nel merito dei contenuti della conferenza stessa, vogliamo fare qualche semplice considerazione.
Il Sindaco di Modena ha concesso la sala ad un’Associazione legalmente riconosciuta che ha già organizzato molte iniziative a Modena in questi ultimi anni, sull’argomento della guerra in Ucraina, il tutto secondo le procedure previste per l’utilizzo degli spazi civici, con relativo canone da versare e senza nessun patrocinio.
- gli interventi di un’ambasciata e di un governo esteri, volti a fare pressione su un Sindaco di una città italiana, sono da respingere a prescindere dalle motivazioni. L’Italia è o dovrebbe essere una Nazione sovrana ed indipendente e un Sindaco esercita detta sovranità anche con un semplice atto amministrativo.
- le richieste di annullamento dell’iniziativa fatta da partiti di destra e di sinistra o da parte di essi, come nel caso del Pd, rappresentano un inaccettabile tentativo di censura del sacrosanto dibattito delle idee e sono figlie una visione manichea del conflitto in Ucraina, dove esistono un aggredito ed un aggressore, senza nessuna considerazione delle ragioni storiche che hanno portato al conflitto. Ancora una volta la politica italiana mostra il suo volto peggiore, schierato in maniera unilaterale sul fronte atlantista, una posizione che non dà nessuna possibilità al necessario sforzo per la Pace che ovviamente si deve stipulare tra forze nemiche e presuppone il riconoscimento dell’altro da sé.
- l’ultima richiesta al Sindaco, in ordine di tempo, viene da Fratelli d’Italia che con un modo di procedere proprio del giornalismo alla Open, lo stesso che ha più volte delegittimato esponenti dello stesso partito, va a ripescare una frase infelice e certamente esecrabile scritta un paio di anni fa da uno dei relatori della conferenza stessa per supportare la domanda di annullamento della conferenza e chiede un dibattito in Consiglio Comunale, condannando duramente l’operato del Sindaco Muzzarelli, reo di essere stato troppo “pluralista”, nonostante questi abbia più volte confermato nelle parole e nei fatti di essere schierato dalla stessa parte del partito della Meloni sulla questione guerra. Se questa è la loro concezione del pluralismo e della libera circolazione delle Idee, mala tempora currunt.
Chiediamo quindi al sindaco Muzzarelli di restare sulla posizione attuale che è la stessa tenuta nei confronti delle tante iniziative svoltesi in questi anni sulla guerra in Ucraina, con un’Amministrazione Comunale da subito schierata sulla linea governativa (sia dell’attuale governo che di quello precedente) ma che non ha impedito lo svolgimento delle conferenze e le manifestazioni di segno opposto. Auspichiamo inoltre che ogni singola forza politica si impegni realmente per l’unica cosa che conta, la Pace che non può nascere dalla distruzione di uno dei belligeranti, come auspicato purtroppo in un comizio di qualche mese fa da parte di uno dei partiti che adesso vorrebbero impedire agli altri di parlare ma da un negoziato serio e realista.
Siamo invece certi che nessuna censura possa aiutare questa indispensabile ricerca della Pace.
Coordinamento regionale Indipendenza
Redazione Pressa
La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, .. Continua >>