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La Lega per la difesa ecologica (LDE) rilancia una proposta, già avanzata in passato, circa l’elaborazione di una periodica relazione sullo stato dell’ambiente e di un dibattito negli organi rappresentativi su questo documento e l’adozione di misure conseguenti. Tale proposta ricalca un modello che già è operante, a livello nazionale, nel campo economico-finanziario.
'Come è noto, a livello di Parlamento nazionale, c’è la presentazione annuale di un documento di programmazione economico-finanziaria da parte del Governo e dopo qualche tempo, in sede di approvazione del bilancio, esiste un’apposita sessione di bilancio in cui si discutono anche le misure da adottare nel campo della finanza pubblica. Quindi si opera dapprima un’indagine sull’andamento dell’economia e sugli effetti dell’attività di Governo in materia, poi si dibatte sulle future politiche pubbliche - afferma la Lde col suo presidente Paolo Dieghi -.
Qualcosa di analogo, pur in dimensione ridotta, potrebbe e dovrebbe essere realizzato a livello sia di regioni che di enti locali. Con riferimento a questi, la nostra associazione propone che, periodicamente (anche se non annualmente), venga redatto un documento sullo stato dell’ambiente e sul suo degrado, inglobando tutti i dati disponibili presso enti locali (di natura politica oppure tecnica, come ad esempio l’Arpa) in modo organico. Sulla relazione dello stato dell’ambiente dovrebbe poi essere promosso un dibattito ed un confronto fra le forze politiche nell’ambito dei consigli regionali o comunali, con valutazione degli effetti delle misure adottate in passato e con proposte di politiche pubbliche da adottare in materia ambientale. Siamo consapevoli dei limiti che incontrano gli enti territoriali non solo circa il raggio di azione della politica ecologica degli stessi, ma anche relativamente alle risorse umane e finanziarie a disposizione. Non richiediamo quindi misure che siano troppo onerose in termini di personale da impiegare e di mezzi finanziari. Riteniamo però che una raccolta organica delle informazioni già acquisite ed un confronto politico sulle misure da adottare in futuro non comportino affatto costi insostenibili, ma richiedano soltanto una chiara volontà di realizzare il fine della tutela ambientale che, a parole, tutti (o quasi) dichiarano di volerlo perseguire dati i rischi che corre il pianeta Terra'.
Redazione Pressa
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