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Montale: un gruppo di cittadini fa spegnere le campane, frazione in rivolta

Montale: un gruppo di cittadini fa spegnere le campane, frazione in rivolta

Dopo la decisione del parroco di accogliere la diffida di alcuni cittadini infastiditi dai rintocchi, in centinaia dicono no. Scatta una petizione on-line contro il silenzio: 'Quel suono è un patrimonio di comunità e non va spento'


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Da una semplice diffida a un caso di interesse nazionale. A Montale Rangone non si parla d’altro, dopo la decisione del parroco del paese di silenziare il rintocco delle campane alla mezz’ora, accogliendo la richiesta scritta, praticamente un diffida, di alcuni residenti che lamentavano disturbo, soprattutto nelle ore notturne.La decisione, pensata per tutelare la quiete a quanto pare di pochi, ha però scatenato la reazione di molti. Tantissimi. Nel giro di pochi giorni è partita una petizione popolare che ha già raccolto 205 firme e che chiede di ripristinare il tradizionale suono delle campane. La vicenda è rapidamente rimbalzata sugli schermi di una TV nazionale.Non è la prima volta che Montale si trova a discutere delle sue campane: un episodio analogo si era già verificato lo scorso marzo, finito in nulla. Fino ad alcuni giorni fa, quando alcuni residenti hanno intimato al sindaco di 'spegnere' i rintocchi. Il tempo di ascoltare il silenzio senza rintocchi che è scattata la reazione. Anche attraverso il lancio di una petizione per continuare a garantire il suono della campane. Già sottoscritta da oltre 200 persone.'Questa petizione nasce come risposta a un’ingiustizia imposta contro un bene che appartiene all’intera collettività.
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Il suono dell’orologio e delle sue campane è parte della storia di Montale, di chi ci ha sempre vissuto e in quel ritmo trova casa, e di chi, pur lontano, tornando ad ascoltarlo, sente di esserlo di nuovo. Ogni paese ha un suono che lo distingue, e a Montale quel suono è sempre stato il rintocco delle ore. Lo abbiamo sentito da bambini, camminando accanto ai nostri nonni; lo abbiamo sentito nei giorni di festa e in quelli di lutto. È la voce che ha accompagnato la vita di tutti, giorno dopo giorno, per generazioni'. Il parroco, finito al centro della contesa, si è detto dispiaciuto per il caso scoppiato. La questione ora potrebbe arrivare direttamente all’attenzione del Comune di Castelnuovo Rangone, che dovrà valutare un possibile compromesso. Tra i residenti contrari a silenziare i rintocchi e sostenitore della petizione anche Max Romanini, referente locale di Forza Italia: 'Le campane rappresentano un simbolo di tradizione, di identità e di comunità e a Montale devono continuare a suonare così come è avvenuto fino ad oggi. Da secoli scandiscono la vita del nostro paese e accompagnano la quotidianità di tutti noi, credenti e non. Modificarne la frequenza o il suono significherebbe snaturare un elemento che fa parte della nostra storia collettiva.
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Al tempo stesso, ritengo fondamentale che si mantenga uno spirito di dialogo e di rispetto reciproco, perché solo attraverso il confronto si possono trovare soluzioni condivise che tengano conto delle diverse sensibilità.
Esprimo inoltre piena solidarietà a Don Andrea, parroco di Montale, che si è trovato suo malgrado investito da una polemica che ha superato i confini del nostro Comune e della provincia. Il sacerdote, con equilibrio e disponibilità, ha cercato sempre un punto d’incontro tra le diverse posizioni: è questo lo spirito con cui tutta la comunità deve affrontare la questione.
Noi di Forza Italia crediamo che Montale Rangone debba ritrovare unità proprio partendo da ciò che ci unisce, non da ciò che ci divide. E le campane, da sempre, sono la voce del paese: una voce che non deve essere spenta'.
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Nato a Modena nel 1969, svolge la professione di giornalista dal 1995. E’ stato direttore di Telemodena, giornalista radiofonico (Modena Radio City, corrispondente Radio 24) e consigliere Corecom (C...   

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