Articoli Politica

Morto Giuseppe Fontanazzi, fu segretario Lapam tra gli anni ’80 e '90

Morto Giuseppe Fontanazzi, fu segretario Lapam tra gli anni ’80 e '90

I funerali di Fontanazzi, che lascia la moglie Marta, la figlia Francesca e il nipote Andrea, si svolgeranno domani alle 14,30 presso la Pieve di Monteobizzo


1 minuto di lettura

Spazio ADV dedicata a Mivebo

Lo chiamavano “il segretario diplomatico”, e fu segretario generale Lapam dalla metà degli anni ’80 fino al 1993, con le presidenze di Ivano Spallanzani prima e di Francesco Biagini poi. E’ morto a Pavullo, il suo paese dove aveva sempre vissuto, Giuseppe Fontanazzi, una vita professionale spesa soprattutto in e per la Lapam. In associazione dal 1973 e fino alla pensione di fine anni ‘90, Fontanazzi ha saputo incarnare i valori dell’artigianato e del lavoro autonomo in anni di transizione, quelli del passaggio alla cosiddetta Seconda Repubblica che hanno investito in modo importante anche la rappresentanza d’impresa. Fontanazzi era nato a Pavullo 86 anni fa e dal suo Frignano era poi sceso a Modena per occuparsi della segreteria generale Lapam dopo essere stato per anni funzionario. Così ricordava, pochi anni fa, il suo incarico: «Quando diventai segretario fu una sorpresa, non avevo tessera di partito in tasca, questo mi consentì di essere molto libero. Diventai segretario generale per volontà dei segretari di sede con cui ho sempre conservato un buon rapporto pur con una normale dialettica tra centro e periferia. Si dice che fossi molto diplomatico, beh è proprio vero…».
I funerali di Fontanazzi, che lascia la moglie Marta, la figlia Francesca e il nipote Andrea, si svolgeranno domani alle 14,30 presso la Pieve di Monteobizzo di Pavullo.

Foto dell'autore

La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, sociale ed ec...   

La Pressa
Logo LaPressa.it

Da anni Lapressa.it offre una informazione indipendente ai lettori, senza nessun finanziamento pubblico. La pubblicità copre parte dei costi, ma non basta. Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci segue di concederci un contributo. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di lettori, è fondamentale.

Articoli Correlati