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'I cantieri della bretella si sarebbero dovuti avviare in queste settimane, poi pero' e' arrivata una richiesta, che io comprendo, da parte di alcuni istituzioni come il Comune di Modena e altri per provare a modificare i caselli e i pedaggi previsti in origine, quando ancora non ero presidente della Regione. Vorra' dire che comunque nella primavera del prossimo anno, forse anche prima, potrebbe effettivamente aprire il cantiere, che vale parecchi posti di lavoro nel territorio'
Così il Presidente della Regione Stefano Bonaccini accetta con relativa tranquillità l'ipotesi di rivedere le scadenze, rispetto all'avvio dei cantieri della Bretella, sui quali a Sassuolo, ilprimo giugno del 2017, si erano impegnati direttamente lui, il Ministro Del Rio ed il Sindaco di Modena Giancarlo Muzzarelli. L'appuntamento fu al Palazzo Ducale (foto). I rappresentanti dei governi PD nazionale, regionale, provinciale e comunale, annunciarono in pompa magna, l'avvio dei lavori dell'opera entro maggio 2018.
'Perchè - disse Bonaccini - ci sono tutte le condizioni per realizzare l'opera'.
Cosa che non è avvenuta. Data rinviata e poi rinviata ancora. Dallo stesso governo. Prevedibile, e non tanto per i precedenti negativi che hanno accompagnato gli ultimi 20 anni fatti di annunci e promesse disattese (da qualsiasi fosse il governo di turno), ma semplicemente per il fatto che i problemi non risolti ed i quesiti senza risposte, ci sono ancora.
Nel documento inviato al Ministro Danilo Toninelli, il Comitato No Bretella (che già aveva presentato un esposto in Procura sull'irregolarità di una Valutazione di Impatto Ambientale sul progetto non aggiornata, datata e relativa ad un contesto ambientale diverso da quello attuale), ha esposto le motivazioni contrarie alla realizzazione dell’opera e le possibili alternative.
Tra queste, la necessità di considerare il mutamento di contesto avvenuto rispetto a quando il progetto della Bretella è stato ideato, 30 anni fa, a cui si affianca la proposta alternativa della cosiddetta Bretella ferroviaria, una connessione fra gli scali merce di Dinazzano e Marzaglia più sostenibile dal punto di vista ambientale.
E secondo il Comitato nulla è meno ambientalmente sostenibile che sostenere la realizzazione di tre opere: Bretella, Cispadana e Passante di Bologna. Di fatto il contenuto della risoluzione PD all'Assemblea legislativa Regionale. Che il comitato No Bretella ha contestato, nel merito, così:
1. La risoluzione del PD parla di decongestionamento degli spazi urbani per garantire una mobilità più sostenibile. Tuttavia, invece di concentrarsi su alternative alla mobilità “classica”, si focalizza sulla fluidificazione del traffico, che vuol dire più strade e (questo è stato dimostrato) più mezzi, quindi più inquinamento e altre conseguenze negative sull’ambiente.
2. Si parla di opere strategiche e di competitività. Il problema è che il traffico merci verso i Paesi al di là delle Alpi è destinato a spostarsi progressivamente su ferrovia perché si sta scegliendo di chiudere progressivamente l’accesso ai TIR. Per cui il contributo alla competitività fornito da nuove autostrade è irrisorio rispetto a quello che potrebbe conseguire da un adeguato investimento sul ferro.
Motivazioni che oggi dovrebbero trovare una sponda, e non più un muro, nel nuovo governo ed in particolare nel nuovo Ministro Toninelli che si è impegnato a riconsiderare l'opportunità di alcune opere sulla base di una valutazione analitica su costi e benefici e utilità: 'Lo auspichiamo - afferma l'esponente del Comitato Eriuccio Nora. Noi riteniamo che questa opera sia inutile e costosa, e siamo convinti che la risposta, da parte del Ministro, sia di accoglimento rispetto alle nostre proposte. Anche perché il Movimento 5 Stelle, di cui il ministro Toninelli e rappresentante, ha sempre manifestato contrarietà a quest'opera, per cui ci aspettiamo che il ministro stesso bocci questa opera'
Redazione Pressa
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