Rai, via libera ai nuovi direttori dei Tg. La Annunziata se ne va

Gian Marco Chiocci sarà il nuovo direttore del Tg1; al Tg2 va Antonio Preziosi, che lascia Rai Parlamento. Confermato Mario Orfeo al Tg3


Per i generi Stefano Coletta lascia l’Intrattenimento Prime Time a Marcello Ciannamea e ne prende il posto alla Distribuzione. Angelo Mellone dirigerà l’Intrattenimento Day Time, Paolo Corsini l’Approfondimento; Adriano De Maio guiderà Cinema e serie Tv, Maurizio Imbriale dirigerà Contenuti Digitali.
Per i canali radio, a capo di Radio 2 va Simona Sala e Marco Lanzarone assume la responsabilità della nuova Direzione Radio digitali specializzate e podcast. Infine, Monica Maggioni si insedia alla Direzione editoriale per l’offerta informativa. Nel corso della seduta, il Consiglio ha anche deliberato il rinnovo dei Cda delle società controllate, i cui organi sociali erano in scadenza: a Rai Cinema vengono confermati Paolo Del Brocco nel ruolo di Amministratore delegato e Nicola Claudio come presidente; Sergio Santo è nominato Amministratore delegato di Rai Com, mentre Claudia Mazzola si insedia come presidente. Andrea Vianello viene designato direttore generale di San Marino Rtv.
Lucia Annunziata ha annunciato intanto le dimissioni dall’azienda.
'Arrivo a questa scelta senza nessuna lamentela personale: giudicherete voi, ora che ne avete la responsabilità, il lavoro che ho fatto in questi anni', ha detto Lucia Annunziata nella lettera inviata ai vertici della Rai e riportata dall'Ansa.
Le sue dimissioni, ha chiarito, sono 'irrevocabili': 'Vi arrivo perché non condivido nulla dell'operato dell'attuale governo, né sui contenuti, né sui metodi. In particolare non condivido le modalità dell'intervento sulla Rai. Riconoscere questa distanza è da parte mia un atto di serietà nei confronti dell'azienda che vi apprestare a governare. Non ci sono le condizioni per una collaborazione dunque'.
'L’arrivo della destra al governo ha prodotto lo smantellamento di Rai3. Questo è il frutto di una modalità di gestione del potere che vive con l’ossessione di occupare ogni spazio disponibile e che non si pone il problema del futuro del servizio pubblico televisivo. La Rai, dopo gli addii di due professionisti del calibro di Fabio Fazio e Lucia Annunziata, è un prodotto culturale ancora più debole e politicamente più allineato' - ha dichiarato il capogruppo del Partito democratico in commissione di Vigilanza Rai, Stefano Graziano.
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