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Sport vietato ai bimbi senza Green Pass: c'è chi dice no all'Orrore
La Pressa
Un esempio, quello di Valerio Di Battista, dirigente dell'Unibasket Lanciano, per tutti coloro che sinora si sono occupati di sport per i ragazzi, che hanno predicato accoglienza e solidarietà sul campo e fuori
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“Dopo 12 anni mi sono dimesso dal Consiglio Direttivo dell'Unibasket Lanciano: sono stati anni pieni di grandi successi sul rettangolo di gioco ma anche di qualche delusione fuori dal campo. Sono stato il Dirigente responsabile fautore lo scorso anno del servizio di circa 2000 tamponi gratuiti per permettere a tutti i nostri tesserati di giocare in sicurezza, ho personalmente allestito un campo all’aperto per permettere ai ragazzini del Minibasket di tornare ad allenarsi dopo mesi di stop forzato, ho garantito, con un grande sforzo economico i corsi di Minibasket gratuito a tutti i bambini indistintamente, ma di certo non sarò il dirigente responsabile che vieterà a decine di nostri ragazzini e atleti non in regola con le nuove normative della FIP di non entrare più in palestra per giocare: non sono un dirigente buono per tutte le stagioni'. Con queste parole Valerio Di Battista, dirigente dell'Unibasket Lanciano ha affermato se stesso e si è alzato sulla propria sedia per dire no all'orrore imposto dal Governo Draghi.
Ricordiamo che dal 10 gennaio i 12enni senza super green pass (cioè ragazzi i cui genitori non hanno scelto per loro il vaccino) non possono praticare alcuna attività sportiva. Una norma iniqua e del tutto svincolata da aspetti sanitari, del resto gli stessi bimbi ai quali viene precluso uno sport, magari anche all'aperto, si ritrovano poi in classe a scuola al chiuso. Bambini e ragazzi oggetto di stigma sociale, anche di bullismo ed emarginazione, senza alcuna colpa. Famiglie criminalizzate e genitori isolati per essersi assunti una responsabilità in modo libero e sofferto.
'Faccio i migliori auguri al nuovo Consiglio Direttivo che presto si insedierà garantendo tutti gli impegni presi. W lo Sport, quello con la S maiuscola' - conclude Valerio Di Battista.
Un esempio, il suo, per tutti coloro che sinora si sono occupati di sport per i ragazzi, che hanno predicato accoglienza e solidarietà sul campo e fuori e che hanno censurato ogni discriminazione. Un esempio di coraggio e di umanità che - se fosse moltiplicato in tutto il Paese - imporrebbe un cambiamento al Male che ha imposto norme talmente folli, uniche al Mondo per quanto riguarda i minori. Ma, anche se le norme non cambieranno (per ora), l'esempio di questo dirigente, di questo uomo, resta. Un uomo che ha detto no. Con dignità.
Giuseppe Leonelli
Redazione Pressa
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