L’11 marzo 2024 il consigliere Castaldini aveva presentato un ricorso al Tar dell’Emilia-Romagna contro la Regione, chiedendo l’annullamento delle delibere di giunta approvate a febbraio 2024 e finalizzate a dare attuazione al suicidio medicalmente assistito sul territorio regionale.
Sulla scia di questa iniziativa, il 12 aprile 2024 anche la presidenza del Consiglio dei ministri e il ministero della Salute avevano presentato un ricorso analogo presso lo stesso tribunale amministrativo, sollevando i medesimi rilievi di legittimità.
Nel frattempo, in attesa del pronunciamento del Tar, si sono conclusi in Emilia-Romagna due iter di suicidio assistito, e in questi giorni è emersa la notizia dell'avvio di una terza richiesta di accesso alla procedura. In seguito a tale informazione, è stata presentata un’istanza al Tar da parte del consigliere Castaldini per ottenere la sospensione immediata dell’efficacia delle delibere regionali.
'Il Tar dell’Emilia-Romagna – dichiara Castaldini - ha accolto la nostra richiesta di sospensiva e ha fissato per il 15 maggio la data della trattazione collegiale, consentendo in questo modo un dibattito nel merito.
In altre parole: la sospensione del TAR E-R non annulla la sentenza della Corte Costituzionale che definì quel diritto.
Nella colpevole vacanza di una legge nazionale, chiesta ripetutamente dalla Corte Costituzionale sin dal 2019, e dopo la sospensiva odierna è tempo di scegliere la via maestra per garantire agli emiliano-romagnoli un diritto: una legge che definisca tempi certi, procedure e modalità omogenee in ogni parte della Regione.
Le delibere regionali del febbraio 2024 avevano già mostrato molti limiti di esigibilità ed equità e quindi è ora di procedere senza indugi all'esame della Legge di Iniziativa Popolare, già assegnata alla Commissione IV e su cui abbiamo chiesto formalmente, come AVS e M5S, la calendarizzazione per avviare il confronto e arrivare ad una regolazione con rango di legge.
Si avvii a stretto giro il confronto in Assemblea Legislativa e un adeguato dibattito pubblico, senza timori a viso aperto, per arrivare ad una legge regionale sul SMA, come in Toscana con anche l'obiettivo di avere una legislazione nazionale