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Il 9 maggio si sarebbe dovuta celebrare la 'Contro-Festa dell'Europa', un evento promosso dalla 'Gioventù federalista europea' e rinviata ad oggi pomeriggio a Montecitorio.
'Noi ci chiediamo, oggi, cosa ci sia rimasto da festeggiare - afferma Andrea Marini, il segretario della Gioventù Federalista Europea di Modena -. Dopo anni di crisi, i cittadini sono stanchi e ormai privi di fiducia nei confronti di istituzioni percepite come distanti, mentre problemi e fenomeni di portata continentale e globale continuano ad incidere sul nostro presente e sul nostro futuro. Per anni in molti ci hanno promesso un'Europa dei popoli, vicina ai cittadini, l’Europa immaginata a Ventotene, quella dei “padri fondatori”, ma le promesse sono rimaste tali. I pochi concreti passi avanti nel processo di integrazione sono stati fatti seguendo una logica intergovernativa ancora una volta non democratica, insufficiente e ostaggio degli egoismi nazionali.
L’Unione europea dei vertici tra capi di Stato e di governo ha trasformato il fenomeno migratorio in una tragedia umanitaria, isolando Italia e Grecia e promuovendo accordi esternalizzanti disumani. È riuscita ad accentuare, invece che diminuire, il divario economico e soprattutto politico tra Nord e Sud, tra Est e Ovest del Continente. Questa Unione non è più in grado di proteggere i principi democratici su cui è fondata, che ormai vengono regolarmente violati anche al suo interno. L’Europa è sempre più lontana da quello spazio di solidarietà auspicato, paradossalmente, da alcuni degli stessi governanti europei.
Siamo stanchi di promesse infondate. L’europeismo che difende l’attuale assetto istituzionale è dannoso quanto il nazionalismo e produce lo stesso risultato: la distruzione del nostro futuro'.
'Deve essere chiaro a tutti i politici europei, ai difensori di questo status quo votato al fallimento: non si può vivere di vacue promesse. Servono atti concreti, prima che l’intero sistema europeo collassi su se stesso. Se non vogliamo che trionfino nazionalismo e autoritarismo, dobbiamo essere pronti a lottare per l’ultima battaglia concreta rimasta: un'Unione politica e federale. Vogliamo un'Europa capace di intraprendere politiche economiche e sociali, di asilo e immigrazione. Un’Europa capace di investire in ricerca e sviluppo sostenibile e che abbia un'unica voce in politica estera. Un’Europa in grado di proteggere i propri cittadini e di governare la globalizzazione, non di subirla. Quando e come? Adesso, con tutti i Paesi che vorranno iniziare un processo Costituente che non si può più rimandare'.
Redazione Pressa
La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, .. Continua >>