Lambruscolonga
e-work Spa
La Pressa redazione@lapressa.it Notizie su Modena e Provincia
Logo LaPressa.it
Facebook Twitter Youtube Linkedin Instagram Telegram
e-work Spa
articoliPolitica

Viale Gramsci: nei due soliti negozi accumulate 37 sanzioni e 8 sospensioni

La Pressa
Logo LaPressa.it

L'assessore Ferrari ha risposto a due interrogazioni del consigliere Giacobazzi (Forza Italia) che chiedevano di fare il punto sulle irregolarità rilevate'


Viale Gramsci: nei due soliti negozi accumulate 37 sanzioni e 8 sospensioni
Paypal
Da anni Lapressa.it offre una informazione libera e indipendente ai suoi lettori senza nessun tipo di contributo pubblico. La pubblicità dei privati copre parte dei costi, ma non è sufficiente. Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge, e ci segue, di darci, se crede, un contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di modenesi ed emiliano-romagnoli che ci leggono quotidianamente, è fondamentale.

Da sempre, o meglio dal 2018, sono al centro di segnalazioni, contestazioni, problemi di ordine pubblico dovuti a vendita di alcolici, generi alimentari non autorizzati, igiene, assembramenti, ma hanno superato anche gli stop temporanei imposti che mai si sono trasformati in una chiusura definitiva. Sono due attività commerciali poste a metà e quasi all'ultimo incrocio del lato nord di viale Gramsci. Che per i problemi generati direttamente o indirettamente sono stati oggetto di trentasette sanzioni, anche per il mancato rispetto della misure anti-Coronavirus, e otto provvedimenti di sospensione, che in alcuni casi hanno poi comportato la cessazione dell’attività nei negozi.

A fare i conti è stata l’assessore alle Politiche economiche Ludovica Carla Ferrari rispondendo, a due distinte interrogazioni di Piergiulio Giacobazzi (Forza Italia) sulle situazioni di presunta irregolarità degli esercizi commerciali di viale Gramsci ai civici 231/c e 327.

In particolare, il consigliere aveva chiesto informazioni “sugli interventi delle forze dell’ordine nei negozi etnici e sulla tipologia di sanzioni a partire dal 2018”, oltre che sulla presenza di pregiudicati”, domandando perché le irregolarità non abbiano “portato alla chiusura definitiva degli esercizi, come accaduto nel negozio di via Piave”. Le istanze, inoltre, sollecitavano chiarimenti sui cambiamenti di ragione sociale dei due esercizi commerciali.

Nella risposta, l’assessora Ferrari ha innanzi tutto sottolineato che gli interventi della Polizia locale nei due negozi sono stati 230, a seguito di altrettante segnalazioni arrivate dal territorio, di cui 11 attraverso la piattaforma Segnala-Mo. Quindi ha illustrato le violazioni dei due market riscontrate dal Comando di via Galilei, dallo sportello Suap del Comune, dall’Ausl e dalle forze dell’ordine, oltre a dare conto degli interventi scaturiti dai provvedimenti della Prefettura.

Per il negozio al civico 231/c le irregolarità sono state 21: una per vendita di prodotti alimentari senza presentazione della Scia (comportando la cessazione dell’attività); quattro per mancanza di prezzi sui prodotti; due per grave pericolo all’ordine e alla sicurezza pubblica (che ha poi determinato una misura di sospensione di dieci giorni, seguita da una nuova cessazione); due per prodotti alimentari tenuti in disordine e in modo non adeguato e non ben conservati; due per somministrazione di bevande alcoliche non autorizzata; uno per locale non in buono stato di manutenzione, pulizia e funzionalità; una diffida amministrativa per locale non tenuto in decorosa manutenzione e con pulizia della facciata; otto per violazioni delle norme anti-Covid di vario genere, dalla permanenza di persone all’interno del locale senza giustificato motivo al non rispetto del divieto di assembramento, che hanno fatto scattare un provvedimento di sospensione dell’attività dieci di giorni e due da cinque , oltre al provvedimento di diffida nei confronti dell’impresa individuale dal persistere per il futuro nell’esercizio delle attività. “Le sanzioni sono state comminate nell’ambito di tre nuove gestioni che si sono susseguite e delle relative cessazioni di attività fra sanzioni e provvedimenti di sospensione dell’attività, in tutto quattro misure”, ha affermato l’assessora.

Nel negozio al civico 327, invece, le irregolarità sono state 16: due per vendita di prodotti ittici privi di confezione ed etichettatura; due per vendita di prodotti alimentari privi di corretta etichettatura o scaduti; uno per mancata esposizione dei prezzi su accertamento del Nas dell’Arma dei carabinieri; tre per errata conservazione di prodotti alimentari; uno per commercio di alimenti non provenienti da laboratorio autorizzato; uno per locale non tenuto in decorosa manutenzione e pulizia della facciata; due per mancanza di prezzi sui prodotti; quattro per violazioni delle norme anti-Covid di vario genere, dalla permanenza di persone all’interno del locale senza giustificato motivo al non rispetto del divieto di assembramento, che hanno determinato un provvedimento di sospensione dell’attività di dieci giorni, due da cinque giorni e uno da un giorno, oltre al provvedimento di diffida nei confronti dell’impresa individuale dal persistere per il futuro nell’esercizio delle attività. Le violazioni sono state rilevate “nel contesto di due nuove gestioni - ha aggiunto - e di una revoca dell’autorizzazione seguita dalla notifica della cessata attività e delle relative cessazioni di attività fra sanzioni e provvedimenti di sospensione (quattro misure in totale)”.

L'Assessore ha indicato i riferimenti normativi alla base dei provvedimenti, non solo il Tuel ma anche il Regolamento comunale di Polizia urbana e il decreto legge 14 del 2017 incentrato sulla sicurezza delle città: con questi presupposti, per entrambi gli esercizi commerciali “si può procedere col provvedimento di chiusura emesso dalla Questura per massimo di 14 giorni e, in maniera ancora più incisiva, con la chiusura per dieci giorni per grave pericolo dell’ordine e della sicurezza pubblica”. Più in generale, l’assessora ha sollecitato un adeguamento delle normative nazionali che consenta agli enti locali e alle forze dell’ordine “di intervenire sui comportamenti reiterati di illegalità”.

Dopo aver chiesto la trasformazione in interpellanza, Antonio Baldini (Fratelli d’Italia – Popolo della famiglia) ha suggerito lo svolgimento di “accertamenti rigorosi sugli esercizi commerciali, naturalmente non solo quelli etnici”, dal momento che un’amministrazione “anche in presenza di Scia può pronunciarsi contro l’attività. Gli strumenti legislativi esistono, occorre la volontà politica di attuali”.

“Il tema dell’illegalità nella zona è seguito dal Comune, come dimostrano anche le violazioni riscontrate nei due negozi”, ha affermato Vincenza Carriero (Pd), aggiungendo che gli strumenti a disposizione dell’Amministrazione sono definiti dalla normativa nazionale e che in questo contesto “la strategia del cambio di intestazione, da parte degli esercenti, limita il raggio delle azioni di contrasto”.

Andrea Giordani (Movimento 5 stelle) ha sollecitato contro l’illegalità un intervento decisivo attraverso “un presidio costante del territorio, come è accaduto per il centro storico, dove i risultati si sono visti”. Secondo il consigliere occorrono “strategie nuove per risolvere il problema, per esempio un maggiore controllo sui clienti dei negozi”.

In replica, il consigliere Giacobazzi, dopo aver sottolineato che il problema sta diventando “cronico” visto anche che il tema è stato trattato più volte dal Consiglio, ha fatto presente che “l’interrogazione puntava a capire per quale motivo non si proceda alla chiusura definitiva dei due negozi, come è successo per il market di via Piave 56”.

L’assessora Ferrari ha risposto spiegando che la revoca della licenza nel negozio di via Piave è scaturita “a seguito dell’individuazione di pregiudicati da parte delle forze dell’ordine”, le cui specifiche azioni di controllo si integrano appunto con l’attività svolta dalla Polizia locale, “come dimostrano gli interventi di questi anni, attivandosi spesso grazie anche alle segnalazioni dei cittadini”.

Redazione Pressa
Redazione Pressa

La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, ..   Continua >>


 
 
 
 

Onoranze funebri Simoni

Acof onoranze funebri
Politica - Articoli Recenti
Regionali, dopo la fuga di Bonaccini ..
'In Emilia-Romagna possiamo costruire un progetto progressista che metta al centro ..
20 Aprile 2024 - 19:40
Fdi: 'Bonaccini getta la maschera: ..
'L’unica cosa utile che a questo punto potrebbe fare per la nostra regione, è quella di ..
20 Aprile 2024 - 19:35
A Castelfranco Emilia ..
La candidata sindaco Fratelli d'Italia e Lega Rosanna Righini: 'Banchetti elettorali banditi..
20 Aprile 2024 - 19:08
'Riciclaggio, Modena non si nasconda:..
Il segretario della Cisl Emilia Centrale, Rosamaria Papaleo commenta il convegno tenutosi ..
20 Aprile 2024 - 18:38
Politica - Articoli più letti
Ferocia green pass, ora vivere in ..
Se regole irrazionali che nulla hanno a che vedere con la pandemia (che pur esiste sia ..
03 Febbraio 2022 - 07:40
Follia super Green pass: ora per i ..
Gli under 50 pensano non è un problema loro, i vaccinati si sentono al sicuro e gli over 50..
13 Febbraio 2022 - 08:38
Orrore Green Pass: noi non ..
Noi proveremo per voi compassione e fastidio, pietà e nausea. Ma non vi perdoneremo. Come ..
26 Gennaio 2022 - 11:21
Sport vietato ai 12enni senza super ..
L'Italia del premier osannato come il cavaliere bianco in grado di evitare il default, lo ha..
23 Gennaio 2022 - 10:58