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Calenda show a Modena, contestato sul nucleare 'che non inquina', attacca: 'Siete fascisti'

Calenda show a Modena, contestato sul nucleare 'che non inquina', attacca: 'Siete fascisti'
Calenda show a Modena, contestato sul nucleare 'che non inquina', attacca: 'Siete fascisti'

Colpi di scena e battute nell'evento elettorale al 212: il leader di Azione toglie il microfono a Richetti per scaramanzia quando parla di Ferrari che vince a GP in corso, poi lancia Draghi 'unico che può garantire un governo'. 'Il Movimento 5 stelle? Va cancellato'. Ma è sul nucleare che si apre il siparietto

Colpi di scena e battute nell'evento elettorale al 212: il leader di Azione toglie il microfono a Richetti per scaramanzia quando parla di Ferrari che vince a GP in corso, poi lancia Draghi 'unico che può garantire un governo'. 'Il Movimento 5 stelle? Va cancellato'. Ma è sul nucleare che si apre il siparietto


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Prima toglie microfono e parola a Matteo Richetti quando parla della vittoria Ferrari mentre il GP è ancora in corso. 'Che fai porti sfiga? Ne hai dette troppe, vado avanti io', poi parla di energia nucleare come unica energia stabile e che non inquina, generando da un gruppo presente in sala un primo attacco: 'Non è vero, che cazzo dici?', parte un grido in fondo la sala. Stuzzicato Calenda reagisce. Richiama all'educazione ma attacca: 'Tu giocavi a racchettoni quando io facevo il ministro dell'energia...siete dei fascisti, il vostro scopo è interrompere'. Ma alla fine sta al gioco, e lo alimenta, e chiede ai contestori di argomentare. 'Spiegatemi dove ho sbagliato. Non si sente? Il microfono ve lo porto io'. 'Il problema delle scorie' - gli viene risposto. E qui Calenda, rendendosi conto di avere detto in effetti che il nucleare inquina zero, corregge il tiro. 'Parlo di emissioni, voi parlate di scorie. Il nucleare è a emissioni zero'. Nuova contestazione. Calenda continua a stare al gioco e si sposta verso i contestatori. 'Sei credibile come Speranza', gli dice uno del gruppo critico. 'Ah, ho capito, siete un gruppo no vax' - afferma Calenda. 'Potevate dirlo subito'.
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E torna al tavolo e continua a ripetere: 'Fascisti, siete dei fascisti'. Eppure Calenda, fino a qualche minuto prima aveva contestato l'inutilità dell'uso e dell'abuso del termine fascista. 'Alimentano lo spettro di una guerra civile, del fascismo, ma sapete cosa vi dico? La possibilità che torni il fascismo con Salvini e Meloni è pari a zero, quei due non saprebbero nemmeno gestire una baracchina'.

Il video del botta e risposta con i contestatori




Calenda critica chi conduce la campagna elettorale denigrando e criticando gli avversari, ma almeno 20 dei trenta minuti del suo intervento sono dedicati alle critiche ai competitor politici. Letta, la destra (qui il mantra di Calenda è quello del PD, ovvero non parlare mai di centro sinistra ma di destra) e, più di tutti, al Movimento 5 stelle. 'Non li considero neanche, vanno cancellati'. Poi giù di critiche a Letta: 'Con i manifesti rosso e nero, è riuscito a cancellarsi da solo. Quando mette da una parte Almirante e dall'altra Berlinguer, lui con la sua storia si cancella da tutte le parti'. Fa calco. Calenda suda, insieme a tutta la platea, ma intende continuare. E' un fiume in piena ma è un discorso a ruota libera.
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Dalla critica alla flat tax trasformata in una 'gara tra Salvini e Berlusconi su chi la dice più grossa sulle percentuali' alla filosofia che è 'importante per alimentare il dubbio'. Dagli esempi di vita vissuta ai rigassificatori che né il centro destra né il centro sinistra hanno la compattezza per realizzare.

Dalla presa del microfono a Richetti quando parla di Ferrari alla critica agli avversari politici




Solo verso la fine Calenda torna sull'esito possibile delle elezioni. 'I sondaggi ci dicono che il centro destra vincerà, ma sappiamo che non sono in grado di andare avanti tanto. Unica soluzione? Unico voto utile? Chiramente noi. Puntiamo ad avere più voti per essere determinanti nell'indicare Draghi premier e per mettere in condizioni gli altri di fare un governo con lui, unica garanzia di governabilità'.
Calenda chiude filosofeggiando ('la filosofia è importante'), sull'importanza del dubbio. 'Quello che ci consente di essere liberi di cambiare, anche la propria storica appartenza politica'. Il caldo e la stanchezza crescono. Calenda vuole finire, anzi finisce. 'Le foto le facciamo fuori' - dice alla platea. E' chiaro che manca anche una sigaretta che si accende appena varcata la soglia.
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Ma davanti al locale, ad aspettarlo pacificamente, dopo essere stati cacciati dalla sala, i contestatori del nucleare che lo incalzano sul fatto di avere fatto accordi con Renzi che avrebbe dovuto ritirarsi dalla politica e che era criticato fino a qualche settimana fa. 'Basta, siete noiosi'. A quel punto i selfie rappresentano la soluzione. Utile per la campagna elettorale, e dilettevole. Tra i fans c'è anche chi ha un suo libro, da farsi autografare. Poi via, verso altre città. La campagna elettorale è ancora lunga.

Gi.Ga.
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