L'emissione, da parte del Tribunale di Modena, di un decreto ingiuntivo per 459.857 euro, corrispondente al 91% dell'ammanco contestato, nei confronti della ex dipendente al centro della denuncia querela di Amo e ora indagata per peculato; licenziamento del direttore dell'agenzia Berselli ed incarico di direttore affidato pro tempore all'attuale dirigente del Comune di Modena Roberto Bolondi; incarico all'avvocato Giulio Garuti di elaborare anche per AMO, l'applicazione del cosiddetto modello 231 per implementare gli strumenti di controllo sulla società.Sono le principali novità emerse questa mattina dalla conferenza stampa, presso la sede di AMO, da parte dell'Amministratore Unico dell'Agenzia Andrea Bosi, e dell'avvocato Giulio Garuti che rappresenta l'agenzia in sede penale, lo stesso che ha firmato, insieme all'ex amministratore Unico Stefano Reggianini, la denuncia querela depositata in procura nei confronti della dipendente. L'unica che, proprio sulla base della denuncia presentata, la procura avrebbe fino ad ora inserito nel registro degli indagati per il reato di peculato. Non quindi di truffa ai danni dell'agenzia come ipotizzato dai legali dell'agenzia e nelle querela, ma peculato, come stabilito appunto dalla Procura.
La dipendente può avere fatto tutto da sola?
Alle novità sulla strategia AMO, durante la conferenza stampa si sono aggiunti altri elementi in risposta ad una domanda inevasa e che abbiamo riproposto.
Ovvero, si ravvisano altre responsabilità legate ai mancati o non sufficienti controlli rispetto all'operato ritenuto fraudolento della dipendente, considerando che i bonifici contestati andavano comunque autorizzati da altre figure rispetto alla dipendente coinvolta? In sostanza, come è possibile che l'ex dipendente accusata abbia fatto tutto da sola? 'Noi sosteniamo che possa esserci stato un eccesso di fiducia da chi aveva altre responsabilità o possano essere avvenuti dei raggiri' - afferma Andrea Bosi. 'Qui abbiamo una persona che ha ricevuto dei bonifici per un importo di 459.000 e su questo punto il tribunale ha emesso un atto in cui dice che quelle risorse devono tornare all'agenzia. Se poi ci sono delle carenze sotto il profilo omissivo o c'è stata fiducia nei confronti di una persona, questo è un altro piano che nulla ha a che fare con quello penale, e nulla ha a che fare rispetto al fatto che c'è un atto del tribunale che dice alla dipendente di restituire il 91% delle risorse di cui parliamo. Ci sono delle responsabilità omissive? C'è stato un accesso di fiducia o se sono stati messi in atto dei comportamenti che hanno indotto chi di dovere a fidarsi eccessivamente o a non controllare?
Questo è un altro piano che andremo a verificare' - sottolinea l'Amministratore Unico.'Tenete in considerazione che la società ha depositato un atto per truffa ai danni dell'ente e una truffa implica situazioni di artifizi e raggiri nei confronti dell'ente e di chi operava all'interno' - sottolinea l'avvocato Garuti.
I prelievi bancomat dell'ex amministratore
Rispetto ai soldi contanti prelevati con il bancomat in uso dall'ex amministratore? 'La nostra tesi - afferma Bosi in risposta - è che su quei soldi, che rappresentano quella parte che resta fuori dai 460.000 euro contestati, ci sono cose da verificare. Abbiamo una tesi, che è quella che abbiamo sostenuto nella querela, ovvero che l'amministratore, che aveva potere di prelevare risorse per l'agenzia, abbia consegnato queste risorse alla persona che anche attraverso messaggi ha richiesto, per il funzionamento dell'agenzia. Bisognerà capire se quei soldi sono stati spesi davvero per il funzionamento dell'agenzia'.
Un nuovo modello organizzativo e di controllo
L'Amministratore Unico Andrea Bosi ha poi aperto alla possibilità di superare il modello attuale con una sola figura dirigenziale al vertice: 'Insieme ai Comuni soci, stiamo riflettendo su un nuovo assetto organizzativo' - ha detto.
'L’Agenzia ha oggi bisogno di competenze, trasparenza e operatività che richiedono forse un modello più articolato.
Insieme al Comune e a tutti i Soci si valuterà anche – prosegue Bosi - un ritorno ad un modello di governance più strutturato che possa prevedere una suddivisione di deleghe tra ruoli apicali con diverse competenze, come era previsto prima dei tagli che hanno ridimensionato, e per alcuni aspetti indebolito, la pianta organica dell’Agenzia a partire dal 2016'. AMo inoltre ha individuato nella figura dello stesso avvocato Giulio Garuti, che già rappresenta l'agenzia in sede penale, il professionista che si occuperà di dotare l’Agenzia del cosiddetto modello 231 di organizzazione e controllo della società. Al suo studio spetterà il compito di redigere l’insieme di regole, procedure e protocolli attraverso i quali la società potrà tutelarsi contro la commissione di reati. Un passaggio particolarmente rilevante in considerazione del volume di risorse economiche gestito all’interno dell’azienda.'Le azioni intraprese all’interno del percorso per “blindare” la Società esposto e condiviso all’unanimità dall’Assemblea dei Soci – continua Bosi - si inseriscono all’interno di un piano preciso e scandito da passaggi normativamente complessi, nel rispetto sia delle attività dell’Agenzia, in tutti i suoi ambiti, che dei dipendenti. Parallelamente proseguono le indagini giudiziarie per il reato di peculato. Per fare il punto incontrerò il Sostituto Procuratore affidatario del fascicolo insieme all’avvocato Garuti, il professionista che assiste la Società nel procedimento penale. Gli obiettivi di questo percorso sono individuare le responsabilità, recuperare il denaro pubblico sottratto e riorganizzare la Società affinchè fatti del genere non accadano mai più. Va ricordato che l’Agenzia – conclude l’Amministratore - ricopre un ruolo strategico nella progettazione, nell’affidamento e nel controllo della gestione del servizio di trasporto pubblico. Un servizio essenziale di cui devono poter beneficiare migliaia di studenti, lavoratori e pensionati della nostra città e della nostra provincia. Tutte le azioni sovra citate devono esplicitarsi in un quadro di agibilità che garantisca la continuità delle funzioni rispetto a questo servizio strategico per la vita della comunità e per la sostenibilità ambientale'.
Gi.Ga.Nella foto, da sinistra, durante la conferenza stampa, l'avvocato Giulio Garuti e l'Amministratore Unico Amo Andrea Bosi