Finale Emilia, Forza Italia denuncia: a 13 anni dal sisma ricostruzione pubblica al palo
Tour tra i cantieri fermi degli esponenti locali di Forza Italia insieme al consigliere regionale Valentina Castaldini e al vice-coordinatore Antonio Platis che incalzano la Regione: 'Serve un piano di rilancio dei cantieri utilzzando bene i soldi della manovra di bilancio del governo'
Entro 30 giorni dalla fine dello stato di emergenza, il presidente della Regione Emilia-Romagna dovrà trasmettere al Dipartimento Case Italia una relazione dettagliata sulle risorse utilizzate, sullo stato di avanzamento degli interventi pubblici e privati e sui procedimenti ancora pendenti. Ci aspettiamo tanto da quella relazione. 'Molte imprese, soprattutto agricole, attendono ancora la liquidazione dei contributi e i cantieri pubblici restano bloccati. Le opere pubbliche non sono solo edifici, ma simboli dell’identità dei paesi colpiti. Sbloccarli significa ridare normalità e futuro alle comunità' - afferma Antonio Platis.
Per anni la narrativa di Bonaccini è stata qui era tutto già a posto. E' palese che così non è. In questi tredici anni Forza Italia non si è mai sottratta al confronto e a pungolare qualsiasi governo per avere tutti i mezzi, i fondi e le ordinanze necessarie. Bisogna garantire la liquidazione degli ultimi interventi per le attività produttive ed agricole così come indispensabile offrire ai comuni il necessario supporto per completare la ricostruzione pubblica, così da riconsegnare ai cittadini in particolare dei centri storici monumenti le chiese di edifici pubblici di qualificando le nostre città e i nostri paesi Per l’ex assessore comunale Fernanda Paganelli, Finale Emilia rischia di diventare “un dormitorio”. 'Le attività commerciali chiudono, alcune aziende si trasferiscono e la popolazione diminuisce – ha avvertito –. Serve una visione condivisa e una macchina amministrativa più forte, capace di progettare e attrarre fondi. Noi ci siamo.'Dopo tredici anni siamo ancora fermi. Torre dell’orologio, teatro, ex asili e scuole non sono stati ricostruiti. Avevamo proposto di trasformare alcuni edifici in spazi culturali o universitari, ma nulla è stato fatto. Abbiamo un apparato burocratico enorme e assolutamente deficitario- afferma il consigliere Guerra. 'Noi consiglieri, nell'ambito delle nostre competenze abbiamo sempre garantito il massimo impegno in consiglio comunale, anche per proporre lavori esterni per chiudere le opere al palo ma le soluzioni non si sono trovate e oggi ci troviamo nella situazione che vedere. Un comune che ha anche la propria casa messa come lo era nel giorno del terremoto. Anzi peggio, se consideriamo il segno degli anni. Se guardate ci sono alberelli sul tetto. I prossimi passaggi istituzionali speriamo possano davvero al cambiamento di cui c'è bisogno'.'Purtroppo, a Finale Emilia, oltre a una ricostruzione ancora incompleta dei luoghi pubblici, persiste un problema ancora più profondo: la mancata rinascita dei luoghi di ritrovo e dei punti di riferimento per i giovani' - afferma Martina Fabbri ed consigliere ed ora in Forza Italia.
'Sempre più spesso, infatti, molti ragazzi scelgono di spostarsi in altri centri, non trovando più nella nostra città motivi sufficienti per restare.
Dopo tredici anni, auspichiamo davvero di poter lavorare insieme per una ricostruzione che non sia solo materiale, ma anche identitaria — che restituisca a Finale Emilia spazi fisici e simbolici capaci di diventare nuovamente punti di riferimento per i giovani e per l’intera comunità'.
Gi.Ga.
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