Articoli Politica

Finale Emilia, Forza Italia denuncia: a 13 anni dal sisma ricostruzione pubblica al palo

Finale Emilia, Forza Italia denuncia: a 13 anni dal sisma ricostruzione pubblica al palo

Tour tra i cantieri fermi degli esponenti locali di Forza Italia insieme al consigliere regionale Valentina Castaldini e al vice-coordinatore Antonio Platis che incalzano la Regione: 'Serve un piano di rilancio dei cantieri utilzzando bene i soldi della manovra di bilancio del governo'


4 minuti di lettura

Spazio ADV dedicata a Mivebo
A Finale Emilia, tredici anni dopo il sisma del 2012, molte opere pubbliche e private restano incompiute. Tra i cantieri che ancora non sono stati avviati figurano quello del Municipio, la piscina comunale, la casa residenza anziani, la palestra, la chiesa del Rosario di Ponte Vecchio sul fiume Panaro, l’oratorio di San Lorenzo, la biblioteca comunale, la nuova scuola media Frassoni, Casa Galilei e l’ex scuola media Frassoni.A denunciarlo, questa mattina, il consigliere regionale coordinatrice regionale di Forza Italia Valentina Castaldini e il vice-coordinatore regionale Antonio Platis, nel corso della visita ad alcuni dei luoghi colpiti dal sisma 2012 con una tappa Finale Emilia, tra i comuni più duramente segnati dal territorio e uno di quelli in cui la ricostruzione pare procedere più a rilento. Insieme a loro il consigliere comunale Olao Guerra, gli ex amministratori Fernanda Paganelli, già assessore, e Martina Fabbri. Poi altri consiglieri azzurri di altri comuni della bassa, tra i quali Mauro Neri e Antonio Tirabassi. Ritrovo e partenza del breve tour davanti al Municipio simbolo della comunità. Per lo stabile ferito dal sisma Il tempo sembra essersi fermato al maggio del 2012. Nulla è stato fatto. Sul tetto e sul balconcino sotto la piccola torre crollata sono cresciute addirittura degli alberi.
Spazio ADV dedicata a Giovedì gastronomici
Nel comune da circa 15.000 abitanti sono tanti gli edifici che rappresentavano simboli identitari del comune, abbandonati, chiusi, inagibili. Scuole, il teatro, fino ad arrivare alla torre che è diventata simbolo della devastazione del sisma, con quell'orologio tagliato a metà, e che doveva e poteva essere simbolo della rinascita. E che oggi esiste ancora solo la base di alcuni metri. Che tolte le macerie è quella del 29 maggio 2012Secondo i dati diffusi dagli esponenti Forza Italia, dei 1.659 cantieri previsti, ne sono stati completati solo 805, meno della metà. Altri 297 cantieri hanno il progetto approvato ma non sono ancora partiti. Per loro è tempo di dare una scossa ma alla ricostruzione. Chiedono alla Regione un'accelerazione anche in vista di numeri e date importanti: il termine dello stato di emergenza e i nuovi finanziamenti legati alla legge di bilancio.'La Legge di Bilancio 2026 del governo - ha affermato Valentina Castaldini - introduce importanti disposizioni per completare la ricostruzione, segnando il passaggio dalla fase emergenziale a quella strutturale. Lo stato di emergenza terminerà il 31 dicembre 2025, aprendo un periodo di Stato di ricostruzione di rilievo nazionale della durata di 24 mesi.
Spazio ADV dedicata a Onoranze funebri Simoni
Durante questa fase sarà nominato un nuovo commissario straordinario per la ricostruzione in Emilia-Romagna, e saranno stanziate risorse pari a 9,6 milioni di euro per ciascuno degli anni 2026-2027, destinate al funzionamento della struttura commissariale, all’assistenza tecnica, ai contributi per l’autonoma sistemazione e agli interventi ancora necessari sul territorio. Quei soldi ci sono e bisogna spenderli bene' - afferma.
Entro 30 giorni dalla fine dello stato di emergenza, il presidente della Regione Emilia-Romagna dovrà trasmettere al Dipartimento Case Italia una relazione dettagliata sulle risorse utilizzate, sullo stato di avanzamento degli interventi pubblici e privati e sui procedimenti ancora pendenti. Ci aspettiamo tanto da quella relazione. 'Molte imprese, soprattutto agricole, attendono ancora la liquidazione dei contributi e i cantieri pubblici restano bloccati. Le opere pubbliche non sono solo edifici, ma simboli dell’identità dei paesi colpiti. Sbloccarli significa ridare normalità e futuro alle comunità' - afferma Antonio Platis.
Per anni la narrativa di Bonaccini è stata qui era tutto già a posto. E' palese che così non è. In questi tredici anni Forza Italia non si è mai sottratta al confronto e a pungolare qualsiasi governo per avere tutti i mezzi, i fondi e le ordinanze necessarie.
Spazio ADV dedicata a Acof onoranze funebri
Bisogna garantire la liquidazione degli ultimi interventi per le attività produttive ed agricole così come indispensabile offrire ai comuni il necessario supporto per completare la ricostruzione pubblica, così da riconsegnare ai cittadini in particolare dei centri storici monumenti le chiese di edifici pubblici di qualificando le nostre città e i nostri paesi Per l’ex assessore comunale Fernanda Paganelli, Finale Emilia rischia di diventare “un dormitorio”. 'Le attività commerciali chiudono, alcune aziende si trasferiscono e la popolazione diminuisce – ha avvertito –. Serve una visione condivisa e una macchina amministrativa più forte, capace di progettare e attrarre fondi. Noi ci siamo.'Dopo tredici anni siamo ancora fermi. Torre dell’orologio, teatro, ex asili e scuole non sono stati ricostruiti. Avevamo proposto di trasformare alcuni edifici in spazi culturali o universitari, ma nulla è stato fatto. Abbiamo un apparato burocratico enorme e assolutamente deficitario- afferma il consigliere Guerra. 'Noi consiglieri, nell'ambito delle nostre competenze abbiamo sempre garantito il massimo impegno in consiglio comunale, anche per proporre lavori esterni per chiudere le opere al palo ma le soluzioni non si sono trovate e oggi ci troviamo nella situazione che vedere. Un comune che ha anche la propria casa messa come lo era nel giorno del terremoto. Anzi peggio, se consideriamo il segno degli anni. Se guardate ci sono alberelli sul tetto. I prossimi passaggi istituzionali speriamo possano davvero al cambiamento di cui c'è bisogno'.'Purtroppo, a Finale Emilia, oltre a una ricostruzione ancora incompleta dei luoghi pubblici, persiste un problema ancora più profondo: la mancata rinascita dei luoghi di ritrovo e dei punti di riferimento per i giovani' - afferma Martina Fabbri ed consigliere ed ora in Forza Italia.
'Sempre più spesso, infatti, molti ragazzi scelgono di spostarsi in altri centri, non trovando più nella nostra città motivi sufficienti per restare.
Dopo tredici anni, auspichiamo davvero di poter lavorare insieme per una ricostruzione che non sia solo materiale, ma anche identitaria — che restituisca a Finale Emilia spazi fisici e simbolici capaci di diventare nuovamente punti di riferimento per i giovani e per l’intera comunità'.
 

Gi.Ga.
Foto dell'autore

Nato a Modena nel 1969, svolge la professione di giornalista dal 1995. E’ stato direttore di Telemodena, giornalista radiofonico (Modena Radio City, corrispondente Radio 24) e consigliere Corecom (C...   

La Pressa
Logo LaPressa.it

Da anni Lapressa.it offre una informazione indipendente ai lettori, senza nessun finanziamento pubblico. La pubblicità copre parte dei costi, ma non basta. Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci segue di concederci un contributo. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di lettori, è fondamentale.

Articoli Correlati