25 novembre: al Policlinico, nel nome di Anna

In occasione della Giornata contro la violenza violenza le donne, evento intitolato ad Anna Sviridenkoerto a tutta la cittadinanza con decine di testimonianze
Giovanna Ferrari, Familiare di vittima di femminicidio, terrà un intervento dal titolo Quel giorno che ci dissero: 'Vostra figlia si è suicidata'; Francesca Maletti Assessore Sanità Comune Modena, parlerà di Prevenzione e comunità: l'impegno contro la violenza di genere, Luca Masini Procuratore Capo Modena si occuperà del tema La Procura della Repubblica e i reati da codice rosso, Tindara Addabbo Docente UniMoRe, tratterà il tema Politiche di prevenzione e contrasto alla violenza di genere: il ruolo della ricerca e della terza missione di UniMoRe; Oriana Pisani Coordinatore infermieristico PS Policlinico di Modena e Valeria Carollo Infermiera PS Ospedale Civile di Baggiovara tratteranno Violenza di genere: quel giorno... in Pronto Soccorso, Stefania Rossi Ostetrica AOU Modena, Oltre... una scelta, Anna Rita Pecchi Radiologa AOU Modena e Docente UniMoRe, terrà un intervento dal titolo Nel nome di Anna... in ricordo della collega uccisa; Rossana Cecchi Direttore Medicina Legale AOU Modena e Docente UniMoRe parlerà de La medicina legale narrativa come prevenzione della violenza sulle donne, Monica Dotti Coordinatrice Centro LDV Consultori familiari AUSL Modena e Coordinatrice Rete interaziendale violenza, parlerà si porrà la difficile domanda Gli uomini che agiscono violenza possono davvero cambiare?Anna Sviridenko
Anna, assassinata dal marito a quarant'anni l'11 giugno scorso, era una specializzanda in radiologia al Policlinico di Modena. Anna era di origini bielorusse ma viveva tra San Felice e l'Austria, dopo la separazione dal marito modenese. A Innsbruck lavorava già come medico in una clinica privata ma si stava specializzando a Modena per stare vicina ai figli. to che la minacciava spesso che le avrebbe reso la vita impossibile se le avesse tolto i bambini o avesse fatto particolari problemi nella gestione familiare. E lei, un sacrificio dopo l'altro, provava a starci dentro e si divideva tra la città italiana di San Felice, nella bassa modenese e Innsbruck nel fine settimana. Ricercatrice e pubblicista. 'Aveva già conseguito una specializzazione in medicina nucleare per cui aveva esercitato presso l'Università di Innsbruck (Austria) producendo anche un'attività scientifica molto rilevante che continuava a produrre perché aveva mantenuto i rapporti originari con l'Università - ricorda il prof. Pietro Torricelli, Direttore dal Dipartimento Diagnostica per Immagini AOU e docente UNIMORE - Qui da noi era entrata nel 2022, perché aveva fatto la scelta di prendere anche la specializzazione in radio diagnostica e frequentava perciò i nostri reparti ed i nostri servizi con enorme profitto. Era una ragazza solare, riservata ma estremamente disponibile. Professionalmente ineccepibile e volenterosa. Per noi è stato uno choc. Qualcosa che ci ha sconvolto e provato in maniera fortissima. Di lei ho un ricordo positivo sia dal punto di vista professionale che umano. L'ultimo turno lo ha fatto sabato mattina, dopo aveva preso qualche giorno di congedo per impegni suoi, personali'.
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