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Dopo l'apertura delle porte vinciane sul Naviglio, alla confluenza con il Panaro, a Bomporto, l'acqua è iniziata a defluire dalle zone nei pressi delle casse di espansione dei prati di San Clemente. Dove case e attività erano rimaste isolate da sabato per l'innalzamento dell'acqua. E non raggiungibili da mezzi da terra. Il punto sta che quelle abitazioni e quelle attività finiti sott'acqua non sono nelle aree allagabili dei Prati ma in una seppur vicina, non compresa, dove l'acqua non era mai arrivata con tale forza, portata e livello. Le aree individuate come allagabili, comprese tra gli argini rialzati a livello di quelli del Naviglio, dei canali Minutara e Argine e a nord da Via Chiaviche, non sono o non dovrebbero essere quelle in cui l'acqua è arrivata (area indicativa in viola), ma comprese in aree (in arancione), meno estese.
Sotto, indicativamente, in giallo le aree allegabili dei prati di San Clemente e, in viola, l'area allagata in questi giorni
E invece in questo caso è successo. Via Cavo Argine e via adiacenti, dove abitano tante famiglie e titolari di aziende agricole (qui c'è anche un allevamento di cani Labrador, tutti trasferiti con l'arrivo dell'acqua), sono state invase come non mai, facendo temere il peggio anche a chi, negli anni, si è costruito un argine perimetrale a difesa della sua proprietà. 'Precipitazioni del genere, pur intense, ne avevamo viste ed eravamo relativamente tranquilli perché negli anni, anche in condizione di piena del Naviglio e chiusura delle porte vinciane, l'acqua non era arrivata fino a qui, almeno con questo livello che ha inghiottito strade, cortili, campi. A perdita d'occhio'.
A confermalo anche chi vive in quella zona da 30 anni. 'Qualcuno ci dica cosa è successo a livello di porte vinciane o altri aspetti del nodo idraulico che hanno creato questo problema. Anche chi vive qui da 40 anni e che è consapevole di dover convivere con le acque del Naviglio, non avrebbe pensato di trovare una condizione simile'. In affetti l'acqua ha allagato, in direzione sud, tutti i campi fino a lambire strada Munarola. Ad oltre un chilometro e mezzo da quello che dovrebbe essere il limite sud delle casse. A subirne le conseguenze anche cani, e gatti, rifugiatisi in edifici rimasti isolati perché non abilitati.
I residenti, che abbiamo raggiunto questa mattina, riuniti in gruppo e muniti di stivaloni, hanno tentato di raggiungere la casa in via Dotta, dove da sabato sono chiusi con 4 cani isolati, ma con ancora oltre mezzo metro d'acqua. Sabato, di metri, ce ne erano uno e mezzo. Tentativo fallito. Il fango rende ancora inaccessibili luoghi come quello. Ci si riproverà presto, sperando che il loro stato psico-fisico non sia irrimediabilmente compromesso.
Gi.Ga.
Gianni Galeotti
Nato a Modena nel 1969, svolge la professione di giornalista dal 1995. E’ stato direttore di Telemodena, giornalista radiofonico (Modena Radio City, corrispondente Radio 24) e consiglie.. Continua >>