Antitrust, Ferragni paga 1,2 milioni per il caso delle uova pasquali
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Antitrust, Ferragni paga 1,2 milioni per il caso delle uova pasquali

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Il Codacons: 'Bene Antitrust su Ferragni, basta beneficienza opaca'


Antitrust, Ferragni paga 1,2 milioni per il caso delle uova pasquali
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Chiara Ferragni su Instagram legge il comunicato delle sue società sulla vicenda legata al caso Uova di Pasqua-Giochi Preziosi 'che l'autorità antitrust - spiega l'imprenditrice - ha chiuso accogliendo gli impegni su cui Tbs Crew e Fenice hanno lavorato negli ultimi mesi'.

L'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha concluso infatti l'istruttoria aperta lo scorso gennaio sulla diffusione delle comunicazioni commerciali con cui sono state pubblicizzate le uova 'griffate Ferragni' per la Pasqua 2021 e 2022. Alla vendita era associata un'iniziativa benefica a favore dell'impresa sociale 'I Bambini delle Fate'. Tramite l'istruttoria, l'Autorità intendeva verificare se le informazioni potessero indurre i consumatori a ritenere che, acquistando le uova della Ferragni, avrebbero contribuito a sostenere economicamente l'impresa sociale.

A chiusura dell'istruttoria, le società dell'influencer verseranno 1,2 milioni di euro ai Bambini delle Fate e 100mila ne metterà la società produttrice del dolce e titolare del marchio 'Dolci Preziosi', Cerealitalia. Un pagamento che - ha sottolineato Chiara Ferragni in una storia su Instagram - 'consiste in un contributo economico volontario che è quindi una donazione e non una sanzione'.

Secondo l'Antitrust, tutte le società parti del procedimento hanno presentato impegni che sono stati valutati positivamente e resi vincolanti nei loro confronti. Oltre agli impegni di devoluzione finanziaria, si sono impegnate a separare in modo netto e permanente le attività commerciali da quelle benefiche.

Nel video sui social, l'imprenditrice digitale spiega infatti che le sue società 'si assumono poi l'impegno, cui tengo in modo particolare, della separazione totale delle operazioni commerciali dalle attività benefiche che comunque - garantisce - non smetteremo di fare'. In calce al video, il link per accedere al comunicato, che Ferragni - canottiera nera e trucco curato - ha voluto condividere con i suoi followers, con l'invito 'leggete tutto'.



Oggi sono stati anche formalmente notificati gli atti di rinuncia al Tar del Lazio al ricorso amministrativo con il quale Chiara Ferragni, 'Fenice Srl' e 'Tbs Crew Srl', contestavano il provvedimento con cui lo scorso dicembre l'Antitrust ha inflitto una sanzione di oltre un milione di euro per la vicenda legata al pandoro 'Pink Christmas'. Nei due atti si rinuncia ai ricorsi proposti da Fenice Srl contro la multa di 400mila euro e da Tbs Crew Srl contro la multa di 675mila euro.

Chiuso il capitolo Antitrust, non cessano le voci sulla crisi del brand Ferragni: secondo alcune recenti indiscrezioni, chiuderebbe ad agosto il flagship store milanese del marchio, le cui vendite sarebbero in netto calo dopo i casi giudiziari che hanno coinvolto l'influencer.



Anche il Codacons 'esprime soddisfazione per la chiusura del caso relativo alle uova di Pasqua che vedeva coinvolta Chiara Ferragni e che aveva portato l'Antitrust ad aprire una istruttoria a seguito di esposto presentato dall'associazione'. Lo si legge in una nota che ricorsa come 'siano state proprio le denunce del Codacons a portare prima alla sanzione milionaria sul pandoro-gate, e poi all'istruttoria sulle uova di Pasqua griffate Ferragni'. 'Si conclude con successo l'operazione trasparenza avviata dal Codacons già nel 2020 per tutelare i cittadini della operazioni di beneficenza opache o ingannevoli - spiega il presidente Carlo Rienzi - Riteniamo corretta la decisione dell'Antitrust di sostituire le sanzioni con donazioni in favore dei soggetti più bisognosi, ma la cosa più importante è che finalmente si blocca l'assurdo connubio tra beneficenza e vendite di prodotti, considerato che le società di Chiara Ferragni si sono inoltre impegnate a separare in modo netto e permanente le attività con finalità commerciali da quelle con finalità benefiche' - conclude Rienzi.

Redazione Pressa
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