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Bologna è sempre avanti su tutto e tutti, nel campo della cultura. Non a caso il capoluogo emiliano ha la più antica università al mondo, fondata nel 1088. Sono trascorsi quasi mille anni da quella edificazione, ma Bologna la dotta continua ad illuminare il cammino della civiltà Occidentale con le sue proposte anche nell’arte, lasciando conservatori e reazionari ancorati a vecchi linguaggi, obsolete espressioni come quelle di Botticelli, Caravaggio o del bolognese Guido Reni.
A testimonianza di ciò, di questa vitalità intellettuale, che grande slancio ha ottenuto con le Amministrazioni di sinistra, e in modo particolare con l’ultima e Matteo Lepore quale Assessore alla Cultura ed oggi candidato sindaco, i cittadini delle due torri potranno godere dell’Orgasmatron Redux: opera d’arte che riunisce diverse tecniche della stimolazione sessuale in un’unica esperienza.
L’artista dell’Orgasmatron Redux si fa chiamare Norma Jeane – il vero nome di Marilyn Monroe – poiché per modestia non vuole essere identificato.
L’unica informazione è che Bologna ha saputo coglierlo dagli Stati Uniti: infatti, Norma Jeane è nata a Los Angeles, il 5 agosto del 1962.
Ma di che si tratta? La città della Garisenda e degli Asinelli, patria della maschera di Balanzone – personaggio saccente e presuntuoso, abilissimo nel prendere in giro le persone – già ci aveva stupiti con la nascita di un movimento spontaneo, apolitico e apartitico di nome “Sardine”, costituito da iscritti e simpatizzanti della costellazione di sinistra.
Oggi, e nell’arte, tocca vette sublimi con il nuovo progetto per Le Serre dei Giardini Margherita, in collaborazione con Kilowatt e il Museo d’Arte Moderna di Bologna. Questo progetto è appunto l’Orgasmatron Redux: l’eccitatore definitivo, equipaggiato da un impianto che trasmette toni binaurali calibrati per indurre l’abbandono erotico.
Forse anche la canzone “Disperato erotico stomp” del bolognese Lucio Dalla - con il suo “Mi son steso sul divano.
Ho chiuso un poco gli occhi. E con dolcezza è partita la mia mano” – poteva essere candidata a colonna sonora dell’esperienza, ma l’artista ha preferito restare su generici e singoli suoni.
Naturalmente, questa scatola di legno ha una comoda seduta interna, impregnata ogni giorno di androstenone, androstenolo e copuline (il complesso feromonico umano sia maschile che femminile), poiché l’Orgasmatron Redux è utile ad entrambi i sessi; l’illuminazione interna è rossa, a richiamare antichi luoghi di perdizione.
Gli attenti cultori dell’espressione artistica moderna possono visitare il dispositivo, che è già operativo dal 1 settembre, nella nuova area delle Serre dei Giardini Margherita; unica restrizione indicata dall’artista, è che l’accesso è consentito esclusivamente a una persona per volta causa pandemia da Covid, ma non è detto che in futuro, se l’attuale Amministrazione sarà confermata, non si possa usufruire di strutture più grandi e adatte ad ospitare più persone contemporaneamente. In caso contrario, si tornerà a iniziative polverose, a celebrare ad esempio la scuola pittorica bolognese, che dal ‘300 illuminò, quella sì, l’arte figurativa italiana ed europea.
Con l’Orgasmatron Redux si è quindi passati dall’espressione “mano dell’artista” ad “artista della mano” e di ciò si deve ringraziare l’avanguardistica visione dell’arte che l’Amministrazione bolognese e sue espressioni hanno saputo mettere in campo. Chapeau.
Massimo Carpegna
Massimo Carpegna
Visiting Professor London Performing Academy of Music di Londra. Docente di Formazione Corale e del master in Musica e Cinema presso Istituto Superiore di Studi Musicali Vecchi Tonelli..
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