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Lo stato di salute psicofisica degli italiani è stato messo a dura prova dalla pandemia globale, che fa sentire i suoi effetti a distanza di più di un anno dal suo inizio. In questo articolo approfondiremo i numeri in crescita riguardo i casi di ansia e stress, guardando più da vicino la cosiddetta sindrome da burnout che, in qualche modo, può anche essere controllata.
Ansia, stress e burnout
Si parte da uno studio, quello indetto da Mental Health Index, che ha evidenziato i numeri in crescita riguardo i casi di ansia, di stress post traumatico, di aumento del peso e di burnout. Soffermandoci sulla fascia d’età che va dai dai 40 ai 59 anni, tra le più colpite, c’è stato un aumento del 51% di casi di stress post traumatico, mentre il 44% soffre della sindrome di burnout, lo stato di esaurimento emotivo, fisico e mentale.
Il 10%, poi, ha anche visto un aumento di peso pari a 20 Kg in più. Addirittura, l’ansia generica ha visto un accrescimento di ben l’86% rispetto al periodo che viene prima della pandemia mondiale di Covid-19 che stiamo ancora attraversando.
Un dato importante e non da sottovalutare, poiché l’ansia, se prolungata nel tempo, è uno stato psicofisico che può portare a ulteriori danni collaterali. Quest’ultima, infatti, rientra tra i sintomi della depressione, come spiegato più nel dettaglio anche dall’approfondimento di Shop-farmacia. In questi casi è sempre bene fare molta attenzione e scegliere di farsi aiutare da uno specialista, come il proprio medico di base o meglio ancora uno psicologo. Il cosiddetto “male del secolo” non va preso sottogamba, dato che solo in Italia colpisce tre milioni di persone. Per questo, quando si avvertono i primi sintomi, è bene intervenire subito.
Come riconoscere il burnout e tenerlo sotto controllo
Uno dei sintomi negativi più comuni causati dal lavoro degli ultimi tempi è senza dubbi il burnout, che si è sviluppato soprattutto nelle persone che hanno dovuto cambiare drasticamente il proprio modo di lavorare passando allo smart working. In questo contesto si sono unite la sfera della casa con quella dell’ufficio e alcuni dipendenti hanno visto le ore di lavoro aumentare vertiginosamente. Riconoscerlo in tempo è essenziale per poi tenerlo sotto controllo, i segnali principali di questa sindrome sono: avere la sensazione di non riuscire mai a dare il meglio, sentirsi sempre sottovalutati da capi di lavoro o dai colleghi e in più soffrire di nausea, non dormire di notte ed avere difficoltà a superare dei banali raffreddori o malattie simili. E ancora, si comincia a diventare aggressivi con tutti, anche con chi non ha colpe, ci si sente disorientati e distratti, arrivando a commettere degli errori assolutamente evitabili mentre si lavora.
È comunque possibile tenere sotto controllo il burnout, con dei piccoli ma utili accorgimenti da seguire per combatterlo, come per esempio fermarsi e compilare una lista delle cose da fare, per poi riprendere in mano la situazione, spuntando i compiti svolti, senza farsi sopraffare dall’esaurimento. Fare attività fisica per un’ora all’esterno o parlare con altre persone invece che isolarsi a casa può fare solo del bene, come anche avere un hobby che sia distante dalle mansioni quotidiane che il lavoro può imporre.
Redazione Pressa
La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, .. Continua >>