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Sul cofano di un auto di servizio posteggiata nel cortile interno del palazzo della procura il segno dell’impatto evidente e forte di alcuni calcinacci, tegole e pezzi di cemento, ancora frantumati negli angoli del cortile interno, caduti dal tetto. Segno di uno stato non ottimale di manutenzione di uno dei più importanti palazzi del centro storico sede di uffici giudiziari. Manutenzione che forse non c'è stata nemmeno nel post nubifragio del giugno scoso, quando il vento con raffiche quasi a 100 chilometri orari e la grandine hanno divelto coperture e fatto a pezzi tegoli e compromesso la tenuta di cornicioni a parapetti. Che, non più fissati, sarebbero caduti a terra.
Mentre sembra arenata la discussione sull’ipotesi di una nuova sede (l’ipotesi più probabile sul tavolo era quella della manifattura tabacchi), in cui riunire tutti gli uffici giudiziari, non è solo la sede del tribunale a soffrire ma anche quella della procura.
Dove le condizioni del tetto si sono aggravate pare proprio a seguito del violento nubifragio con vento e grandine del giugno scorso. Evento che ha creato la rottura di alcune coperture del meno frequentato magazzino degli atti giudiziari in via Jugoslavia, e che ha messo a rischio l’incolumità del personale degli uffici della procura. Obbligato ora a non transitare (o ad indossare un caschetto per farlo), nel cortile interno, dove transito e sosta ora sono vietati. Cartelli affissi negli accessi lo segnalano. Le tegole e frammenti di cemento caduti sopra un auto di servizio, fortunatamente senza nessuna conseguenza per le persone, hanno fatto scattare l’allarme su una situazione che il procuratore Paolo Giovagnoli ha giudicato grave e che anche per questo necessita di un intervento celere, almeno di messa in sicurezza.
Redazione Pressa
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