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'Il 16 luglio scorso, 120 cittadine/i di Modena, si sono riunite/i in piazza Grande, davanti al Palazzo Comunale, per discutere ed esprimere la propria preoccupazione circa la qualità della democrazia reale in questa città: spazi di libertà, agibilità sindacali, legittimità del conflitto, ruolo e limiti delle forze di polizia nelle dinamiche sociali. Al termine dell’assemblea, una delegazione ha consegnato una lettera aperta al sindaco Muzzarelli, in cui si esponevano le ragioni di quell’autoconvocazione popolare e si chiedeva un incontro urgente con il primo cittadino.
Il sindaco di Modena (ad oggi) ha ritenuto disinvoltamente di ignorare tale richiesta, offendendo gli uomini e le donne modenesi riuniti sotto le sue finestre, per manifestare le proprie legittime ragioni'
Lo affermano oggi, con una seconda lettera aperta, i referenti dello stesso Consiglio Popolare, meravigliati, al di là della disponibilità o meno, della mancata risposta.
'Siamo sicuri che se la medesima richiesta di incontro fosse stata promossa da un gruppetto di “residenti” inveleniti contro un negozio etnico; oppure da qualche fantomatico “comitato” che reclama “più polizia “, più telecamere, più controlli e magari anche l’instaurazione del coprifuoco, Muzzarelli avrebbe immediatamente aperto le porte del Comune e rassicurato tutti a mezzo stampa, circa la buona volontà securitaria di questa giunta. Questione di priorità, di cultura, di punti di vista' - continua la lettera del CP.
' Anche noi vorremmo discutere di “legalità” e “sicurezza” con il sindaco: la sicurezza di non venire aggrediti e denunciati dalla polizia ai cancelli di stabilimenti in sciopero; la “legalità” da ripristinare in centinaia di aziende modenesi dove si violano leggi, normative e contratti; la “sicurezza” di non essere sfrattati o spremuti dalle banche; o di poter contare su un sistema sanitario pubblico e adeguato; o su servizi scolastici gratuiti e includenti.
Un’altra idea di sicurezza, insomma, che continueremo testardamente a coltivare per evitare che tutta la città sprofondi in una sub-cultura salviniana, dopo tanta retorica esultanza per aver respinto l’assalto leghista in queste terre'
'Quindi sollecitiamo nuovamente gli uffici del sindaco a dare una risposta alla nostra richiesta di incontro' - si legge nel finale della lettera - 'anche perché con il passare dei giorni si conferma il peggioramento del clima democratico in città, con centinaia di nuovi procedimenti giudiziari che stanno per piovere sulla testa di lavoratrici e lavoratori colpevoli solo di avere lottato per la dignità ed i diritti del lavoro, garantiti dalla nostra costituzione'
Il prossimo Consiglio Popolare si terrà giovedì 10 settembre, alle ore 18,30 in piazza Grande