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In questi giorni complessi e drammatici per il nostro Paese è chiesto a tutti i cittadini di agire con senso di responsabilità, di fare rinunce e di rispettare l'invito a non uscire di casa.
Alcune categorie necessariamente devono andare al lavoro, certamente il personale sanitario - veri eroi di questa epidemia -, ma anche i gestori di servizi di prima necessità, chi lavora nei supermercati o nelle farmacie. E tra le categorie di lavoratori che non possono fermarsi vi sono gli autotrasportatori e i corrieri.
Sono loro infatti a garantire il trasporto delle merci nell'industria che non è stata fermata dai Decreti del Governo e sono loro a rifornire materialmente gli scaffali dei supermercati per non fare mancare beni di prima necessità ad una popolazione già fortemente provata dalle restrizioni imposte dal coronavirus.
Parliamo di persone che sono in strada H24 e che oggi sono costrette a lavorare purtroppo senza vedere spesso garantita nè la loro sicurezza nè la loro dignità.
Penso, ad esempio, alla scelta di chiudere gli Autogrill in autostrada dopo le 18. Come fossero punti di ritrovo come tutti gli altri, ma che invece - lungi dall'essere ritrovi della movida - per gli autotrasportatori rappresentano luoghi indispensabili per riposare, per mangiare e per utilizzare i servizi igienici.
E' quindi evidente come il provvedimento di chiusura dei locali, applicato anche agli Autogrill, stando alle segnalazioni oggi raccolte, di fatto impedisce agli operatori del trasporto che viaggiano, ricordiamolo, dovendo rispettare per legge tempi precisi di guida e di sosta, anche solo di potersi rinfrescare e riposare. Trasformando così alcune aree di sosta autostradali in servizi a cielo aperto con i relativi problemi di igiene e sicurezza connessi.
Penso anche alle norme di sicurezza nel momento del carico e dello scarico delle merci e della impossibilità spesso di rispettare le distanze imposte dal decreto. Eppure, se ci riferiamo ai corrieri, sono coloro che poi suonano alle porte delle singole abitazioni per consegnare pacchi e ordini.
Problemi talmente stringenti da aver portato ad esempio ieri una delle associazioni di categoria degli autotrasportatori siciliani ad annunciare uno stop alla consegna delle merci. Annuncio certamente sbagliato in un momento tragico come questo e frutto di spinte speculative di alcune associazioni, ma che nasce da un problema quanto mai urgente.
Allora, prima di arrivare a questi estremi pericolosi per tutti, occorre offrire le garanzie minime richieste. Perchè oggi più che mai questa categoria meriterebbe una attenzione ed un interessamento particolari e invece gli autotrasportatori continuano ad essere considerati poco più di niente.
Così non va bene perché ognuno di noi, compresi gli autisti, ha il sacrosanto diritto di poter lavorare con dignità e ovviamente in sicurezza. Serve un pronto intervento della ministra dei Trasporti De Micheli. E per farlo occorre forse che chi si occupa di autotrasporto documenti, con fotografie o altro, come si è costretti ad operare in questi giorni difficili.
Cinzia Franchini