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Coronavirus, spiagge, i bagnini: insensata la proposta modenese

Coronavirus, spiagge, i bagnini: insensata la proposta modenese

Il Comune di Rimini e le coop dei bagnini bocciano la proposta dell'imprenditore modenese: 'Fake news che danneggiano l'immagine del turismo'


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Il Comune di Rimini e cooperative di bagnini di Legacoop Romagna stroncano le cosidette 'soluzioni' in plexiglas per attrezzare le spiagge, bollandole come 'fake news' e ipotesi che 'danneggiano l'immagine' del turismo. Ad attaccare per prima e' l'assessore comunale al Demanio Roberta Frisoni parlando di 'narrazione fantascientifica, scambiata magari per concreta ipotesi di lavoro'. E aggiungendo che certe 'fake news vanno stroncate subito'. Si tratta, incalza, 'di una mera suggestione avanzata da imprenditori privati in totale autonomia commerciale, senza alcun riscontro sul piano formale, amministrativo, legale e, se vogliamo, anche di sensatezza'. Insomma, ribadisce, 'non è un modello su cui si sta lavorando per attrezzare la nostra spiaggia questa estate, come hanno ben spiegato il sindaco di Rimini e i rappresentanti delle associazioni balneari'. La proposta è quella dell'imprenditore di Serramazzoni Claudio Ferrari della Nuova Neon Group. 
Il Comune 'si sta quotidianamente confrontando con le associazioni di categoria, con la regione, il governo e con i diversi soggetti coinvolti su queste e altre questioni per affrontare l'emergenza e accompagnare la ripartenza del comparto turistico e, in generale, dell'economia del nostro territorio. Questa è la sola realtà dei fatti'.
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Detto ciò, 'possiamo e dobbiamo contemporaneamente auspicare una corretta informazione dei fatti, che non ha nulla a che fare con idee o disegni che non scaturiscono da questo confronto e che rischiano gia' adesso di diffondere una immagine distorta della nostra riviera, e del lavoro pubblico e privato che si sta facendo per ripartire da questo difficilissimo momento'.

Pure Stefano Patrizi, responsabile cooperative balneari Legacoop Emilia-Romagna parla di un'idea, quella di ''ospedalizzare' gli ombrelloni dentro box in plexiglass che può suggestionare solo chi è all'oscuro delle dinamiche di propagazione del virus e del turismo di spiaggia, pensando di poter confinare immobili dentro cubi asfissianti famiglie con bambini'. Di piu', per i bagnini quell'idea 'nuoce già all'immagine della nostra spiaggia, il cui successo è basato sulla promozione di un turismo sicuro, serio, dignitoso, condiviso dalla comunità. L'idea di turismo basata su accoglienza, ospitalità e benessere non puó essere messa in discussione', prosegue. Per questo, i bagnini di Legacoop si appellano 'al senso di responsabilita' delle istituzioni, affinchè si continui a lavorare per un avvio della stagione solo in condizioni di assoluta sicurezza sanitaria e di sostenibilita economica per gli operatori, coinvolgendo approfonditamente le cooperative nella discussione e predisposizione della fase del rilancio'. Perchè 'solo quando le condizioni sanitarie e di sicurezza ottimali saranno garantite dalle istituzioni si potrà valutare l'apertura della stagione balneare', è la chiosa.
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Intanto, la pagina Facebook di 'Cattolica futura' (nata per raccogliere idee per la città con circa mille iscritti) mette letteralmente in ridicolo la proposta box in plexiglass, proponendo ironicamente un 'cubo antivirus in cemento armato' da piazzare in spiaggia. Il plexiglass 'è troppo invasivo', si legge, mentre il cemento armato garantisce 'massima protezione contro ogni pericolo, ed è riutilizzabile come scogliera nel 2021'.
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