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Sono 19 i bambini di Chernobyl accolti in ospedale a Sassuolo per essere sottoposti ad alcune visite come l’ecografia della tiroide ed esami cardiologici e pediatrici. Un momento importante, offerto grazie all’impegno dei volontari dell’Associazione ‘Chernobyl’ che li ha portati a Fiorano, Maranello, Modena e Sassuolo ogni anno, per un viaggio-vacanza unico in Italia.
Da anni, e ormai è possibile dire 'da generazioni' nella provincia modenese vengono ospitati bambini figli di genitori e di nonni appartenenti alle popolazioni impattate direttamente dalla radioattività generata dallo scoppio della centrale nucleare e che rischiano conseguenze anche dopo decenni.
Fulcro del soggiorno è dare ai bambini la possibilità di viviere con una famiglia di riferimento momenti ludici che, diversamente, farebbero fatica a potersi permettere: andare al mare, in piscina o praticare uno sport.
Accanto a queste attività, però, i volontari si impegnano per offrire corsi di lingua e fargli fare un ‘chekc-up’ medico.
La mattina ‘spesa’ in ospedale a Sassuolo permette a questi piccoli pazienti di accedere a cure ed esami diagnostici (tutti gratuiti, ovviamente) che spesso sarebbe difficile e costoso ottenere nel loro paese d’origine, la Bielorussia.
Quest’anno sono arrivate 11 femmine e 8 maschi, di età compresa tra 7 e 12 anni. Hanno volti sorridenti e sguardi pieni di gratitudine per i volontari e il personale medico ed infermieristico che si prende cura di loro.
Mentre la ‘carovana’ di bambini passa nei corridoi dell’ospedale, qualcuno si ferma a guardali, incuriosito. Una gita, in ospedale? I bambini sorridono e continuano a seguire ordinatamente gli educatori. Poi si mettono in fila, in attesa delle visite. “Voglio fare il medico da grande – spiega covinto Yuri. Così posso far sorridere dei bambini anche io”. L’interprete, Vlad, 25anni, guarda intensamente Yuri. Trattiene l’emozione. “Anche io sono venuto da bambino, e ora sono di nuovo qui. Per loro”.
Redazione Pressa
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