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Il 20 agosto 2022, esattamente due anni fa, Daria Dugina, venne uccisa in un brutale attentato compiuto dai servizi ucraini che avrebbe dovuto colpire anche suo padre, il filosofo russso Alexandr Dugin che all'ultimo momento salì in macchina con un amico, scelta che gli salvò la vita ma che gli riservò il crudele destino di vedere la figlia morire nell'esplosione della propria auto.
A ricordare l'accaduto è il Circolo culturale modenese La Terra dei Padri.
'Daria Dugina, mente vivace e profonda, si era laureata in filosofia nel 2013, specializzandosi in filosofia classica all'Università di Bordeaux ed acquisendo nuovamente il dottorato a Mosca nel 2015.
A dispetto della sua giovane età, aveva già al suo attivo diverse esperienze come giornalista e reporter, la nostra Associazione ebbe il privilegio di averla come ospite durante una diretta social, il 1 luglio 2022, in cui Daria raccontò la sua ultima esperienza come giornalista in Donbass, dove aveva assistito alla battaglia di Mariupol ed in particolare allo scontro tra le truppe russe ed il battaglione Azov, trincerato nella famosa acciaieria ribattezzata Azovstal, Daria fece un racconto molto pacato della guerra che secondo lei non era tra i due popoli, quello russo e quello ucraino che lei stessa definì 'popoli fratelli' durante il suo intervento ma tra le forze che volevano dividere la Russia dall'Europa, in funzione degli interessi dell'Occidente a trazione anglo-americana - continua La Terra dei Padri -.
Queste sue parole risultano oggi più che confermate dalla piega che gli avvenimenti hanno preso successivamente, con il sabotaggio del gasdotto North Stream 2 e l'intervento delle truppe ucraine nel territorio russo, con truppe mercenarie, armi e supporto fornito dai paesi occidentali, solo per citare due delle circostanze che provano il coinvolgimento dell'occidente collettivo nella guerra alla Russia'.
'Daria era una profonda conoscitrice della filosofia platonica e ha lasciato in eredità una mole sterminata di appunti e riflessioni, anche se l'attentato che ha stroncato la sua giovane vita le ha impedito di sistematizzare il suo pensiero e di pubblicare un'opera completa; i suoi genitori (anche la madre Melentyeva è un apprezzata filosofa russa) hanno raccolto questo materiale che verrà pubblicato in queste settimane, anche in Italia, in 4 distinti libri. Notiamo con disappunto l'atteso ma sempre amaro silenzio del mainstream sull'uccisione di Daria Dugina, un attentato mai condannato dalla politica e da quei media che continuano a descrivere una realtà del tutto stravolta, un vero mondo al contrario dove la guerra viene dipinta come lo scontro tra i buoni 'alleati degli occidentali' ed i cattivi russi, in questa narrazione rovesciata l'efferato delitto compiuto contro Daria e suo padre non può e non deve esistere, così come non sono mai esistiti i bombardamenti contro le popolazioni civili del Donbass che durano dall'aprile del 2014 e gli attentati ai giornalisti e a a tutti coloro che hanno il torto di raccontare ciò che vedono. Ricordiamo Daria, giovane mente brillante che vivrà attraverso il ricordo di coloro che l'hanno apprezzata in vita e attraverso le parole scritte in quei libri che ne racconteranno il pensiero'.
Redazione Pressa
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