Da anni Lapressa.it offre una informazione libera e indipendente ai suoi lettori senza nessun tipo di contributo pubblico. La pubblicità dei privati copre parte dei costi, ma non è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge, e ci segue, di darci, se crede, un contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di
modenesi ed emiliano-romagnoli che ci leggono quotidianamente, è fondamentale.
l bilancio demografico della popolazione residente in Emilia-Romagna nel 2019 evidenzia una ulteriore contrazione delle nascite: i 30.926 nati registrati in anagrafe nel corso del 2019 sono 1.474 in meno rispetto ai 32.400 del 2018.
La variazione negativa del numero di nati in Emilia-Romagna si realizza in maniera quasi totale sui nati di cittadinanza italiana che fanno registrare una contrazione di 1.350 unità passando da 24.540 del 2018 a 23.190 nel 2019, mentre diminuiscono in maniera contenuta i nati stranieri, pari a 7.726, 124 unità in meno rispetto al 2018.
La diminuzione indica una prosecuzione del trend in discesa che si osserva ormai dal 2010 e si inserisce in un contesto nazionale che vede il numero di nati nel corso del 2019 come nuovo record negativo di nascite dall’Unità d’Italia a oggi, dopo quello rilevato nel 2018.
Il numero di decessi di residenti nel 2019, 50.
273, è in leggero aumento rispetto ai 49.811 decessi osservati nel corso del 2018. Il dato è in linea con i valori medi dell’ultimo quinquennio e con la tendenza strutturale all’aumento nel tempo del numero dei decessi in popolazioni che, come quella emiliano-romagnola, mostrano un elevato livello di invecchiamento.
La combinazione di queste variazioni porta a un saldo naturale, differenza tra nascite e decessi, in peggioramento rispetto al 2018 e pari a -19.347. Per effetto della dinamica naturale a fine 2019 la popolazione avrebbe perso circa 4 abitanti ogni mille residenti a inizio anno.
La dinamica naturale negativa è interamente determinata dalla popolazione italiana (-26.260) mentre per la popolazione straniera la crescita naturale resta positiva e pari a 6.913 unità.
Il saldo migratorio
La dinamica migratoria regolare, rilevata tramite le iscrizioni e cancellazioni anagrafiche, pone, anche nel 2019, l’Emilia-Romagna tra le regioni maggiormente attrattive sia per i movimenti interni sia per quelli con l’estero.
Il saldo migratorio con l’estero è di 17.600 unità. I movimenti migratori con l’estero continuano a mostrare una dinamica differenziata per italiani e stranieri. Il saldo migratorio con l’estero della popolazione straniera è positivo e nel 2019 è di oltre 20 mila unità mentre per la popolazione di cittadinanza italiana il saldo si conferma negativo per circa 3 mila unità.
Complessivamente il tasso di crescita migratorio in Emilia-Romagna nel 2019 si è attestato all’8 per mille, il valore più elevato tra le regioni italiane. Tale posizione si conferma anche includendo nel calcolo i movimenti anagrafici per ‘altri motivi’ quali irreperibilità/ricomparsa o rettifiche post-censuarie, operazioni che nel 2019 hanno generato un saldo negativo di quasi 13 mila unità e portato a diminuire la crescita dovuta ai movimenti migratori al 5,2 per mille.
L’analisi differenziata per cittadinanza indica che l’aumento della popolazione complessiva, avviene per compensazione tra l’aumento dei cittadini stranieri e la diminuzione dei cittadini italiani, anche in presenza di circa 12 mila acquisizioni di cittadinanza italiana da parte di stranieri residenti in Emilia-Romagna.
La dinamica complessiva
La combinazione tra crescita naturale e crescita migratoria risulta positiva, seppure di sole 3 mila unità circa, e permette all’Emilia-Romagna di collocarsi, assieme a Lombardia e Trentino Alto-Adige tra le uniche regioni con popolazione in aumento. A livello nazionale sono le regioni del Mezzogiorno a guidare il calo demografico e la ripartizione Nord-Est è quella con la diminuzione più contenuta (-0,3%)