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Ex diurno Piazza Mazzini, nuovo rinvio, ferita aperta nel cuore della città

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Il termine dei lavori di riqualificazione, nuovamente promessi da 18 anni e riavviati con nuovi appalti nel 2019, slitta al 2021. Ritardi e sospensioni dei lavori nel dopo Covid accumulano e il comune continua a concedere proroghe


Ex diurno Piazza Mazzini, nuovo rinvio, ferita aperta nel cuore della città
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L'installazione delle luminarie natalizie che agghinderanno anche piazza Mazzini, in centro a Modena, procedono veloci. Il contrario di quanto succede per i lavori di riquaificazione dell'ex diurno, nella stessa piazza. Per questa opera infatti, svanisce la possibilità e la promessa di una rinascita entro il 2020. E soprattutto di vedere sparire quel cantiere che da troppo tempo, rispetto al previsto, costituisce una ferita urbanistica aperta nel cuore della città. Situazione che si presenta oggi pur al netto dei ritardi dovuti al Covid che avevano portato il comune a concedere alle ditte appaltratrici vincitrici dell'appalto per i lavori stutturali del secondo stralcio, due rinvii consecutivi. Lavori, quelli per il secondo stralcio, la cui conclusione è fondamentale (e si utilizza il presente perché questa non è ancora avvenuta), per potere procedere con l'installazione degli arredi e dei sistemi multimediali che completeranno l'opera.

  E la conferma arriva dall'ultima determina con cui ad ottobre il Comune concede una nuova proroga di 75 giorni alle ditte vincitrici dell'appalto per i lavori del secondo stralcio. 

Per inquadrare megli il tutto, è necessario fare un passo indietro: la delibera della Giunta comunale per il progetto esecutivo relativo ai lavori di completamento delle finiture edili interne,degli allestimenti, degli arredi interni ed esterni e della realizzazione di sistemi multimediali dell'ex Diurno, per la spesa 254.000 euro è del 26 novembre 2019. Il 13 marzo 2020 i lavori vengono affidati all'impresa Effe-Gi Impianti srl con sede a Vergato (BO) per un importo netto contrattuale di 193.338 euro (corrispondente all'applicazione del ribasso del 5,5% sull'importo dei lavori soggetto a ribasso di gara) oltre ad oneri IVA al 22% per un totale complessivo di 235.873 euro.

Partono i lavori, ma anche quelli dopo poco si fermano.

Il 9 settembre scorso l'impresa Effe-Gi Impianti srl chiede una proroga del termine di ultimazione dei lavori di 35 giorni. Il motivo? Il protrarsi delle attività delle ditte che lavorano sul cantiere per il secondo stralcio dei lavori strutturali. Lavori di predisposizione degli impianti elettrici e di areazione della sala grande e zona bagni dell'ex diurno, eseguiti dal Raggruppamento di imprese che si è aggiudicato il 3 aprile 2019, con un ribasso del 15%, i lavori per il secondo stralcio da 695.000 euro iva inclusa: Iter srl Impresa Tecnologie Edilizia Restauri (Impresa capogruppo) e Marchi Impianti srl (mandante).
Queste, stando alle motivazioni a sostegno della richiesta di rinvio, addotte dalla ditta che sta eseguendo i lavori di finitura, avrebbero dilatato i tempi di posa in opera dei cartongessi e delle lastre fonoassorbenti. Gli uffici comunali analizzano la richiesta e anziché 35 giorni ne concedono 30. La nuova scadenza dei lavori è fissata al 14 ottobre. 

Ma a quel punto sono le ditte affidatarie del secondo stralcio dei lavori, la cui ultimazione è necessaria all'ultima ditta che si occupa degli impianti e delle finiture finali per procedere, a chiedere una ulteriore proroga. Che si va ad aggiungere a quella del 15 luglio 2020 di 80 giorni del termine di ultimazione dei lavori. Il 2 ottobre l'impresa Iter srl Impresa Tecnologie Edilizia Restauri (Impresa capogruppo) chiede una proroga del termine di ultimazione dei lavori di complessivi si altri 75 (settantacinque) giorni. Le motivazioni riportano alla necessità di coordinamento delle lavorazioni con la ditta Effe-gi Impianti srl, affidataria del completamento delle finiture edili interne, degli allestimenti, degli arredi interni ed esterni e della realizzazione di sistemi multimediali nell'ex diurno. Proroga che viene concessa e che, salvo ulteriori imprevisti, sposta la data della fattiva conclusione dei lavori, al 2021. Dopo 40 anni di abbandono e di promesse (il via alla riqualificazione dell'ex diurno di piazza Mazzini tornò alla ribalta e lo rimase 18 anni fa), l'opera rimane ancora orfana di una riqualificazione che ad oggi è ancora, come decine di altri importanti a Modena, ancora e solo sulla carta.

Gi.Ga.


Redazione Pressa
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