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Il cohousing ritrovato: viaggio nel cantiere perduto di via Divisione Acqui

Il cohousing ritrovato: viaggio nel cantiere perduto di via Divisione Acqui
Il cohousing ritrovato: viaggio nel cantiere perduto di via Divisione Acqui

Con l'assessore comunale Vandelli ed alcuni proprietari entriamo nella palazzina per due anni abbandonata ed occupata abusivamente. Ora ritornata a chi ne ha diritto

Con l'assessore comunale Vandelli ed alcuni proprietari entriamo nella palazzina per due anni abbandonata ed occupata abusivamente. Ora ritornata a chi ne ha diritto


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Stivali, scope, rastrelli e sacchi per raccogliere tutto ciò che abusivamente è stato lasciato negli ultimi due anni all’interno del cantiere abbandonato bloccato e sequestrato a seguito dei problemi riscontrati dalla cooperativa di costruzione che nel 2017 ha lasciato il cantiere della palazzina cohousing in via Divisione Acqui a Modena. Facendo temere il peggio per i promissari proprietari molti dei quali avevano, o  meglio hanno, gia anticipato anche il 50 o l'80% per l’acquisto della loro casa. Sulla carta. Dopo lo sblocco delle procedure con il commissario giudiziale che ha liberato il cantiere dai vincoli legati alla cooperativa costruttrice, sabato mattina sono stati proprio loro, i proprietari, a rientrare nel cantiere. Senza particolari misure di sicurezza. C'è l'autorizzazione e la partecipazione del Comune. Sul posto troviamo l'assessore Barbara Ferrari è una attivissima Anna Maria Vandelli assessore all'Urbanistica.
Un sogno per i futuri inquilini che sembrava lontano, se non impossibile, da realizzarsi. Almeno in questi tempi. La prospettive di perdere in quel fallimento il sogno di una vita erano reali. La rabbia nel vedere la propria casa al grezzo deperire sotto le intemperie, occupata abusivamente da senza fissa dimora e spacciatori senza potere fare nulla, lo era ancora di più.

Per il Comune, che su quel cohousig, al quale sono destinati due appartamenti, aveva messo simbolo e immagine, il rischio, altrettanto reale, di una macchia.
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anche sul piano politico, anche se le lezioni sono passate. Da qui, la corsa contro il tempo, anche se con ditte affidatarie che abbandonano i cantieri senza fallire, è ancora più difficile procedere e procedere in fretta. Riprendendo in mano un cantiere che pur abbandonato, rimaneva vincolato.



'Casi analoghi impiegano anche 8-10 anni per essere risolti' - affermano alcuni proprietari 'qui potremmo impiegarcene tre'. Ma la strada è ancora in salita. Lo sblocco del cantiere e degli appartamenti acquistabili totalmente ma al grezzo, e fortemente danneggiati dall'abbandono e dalle intemperie, pone a carico degli acquirenti la pulizia e la bonifica dell'area e della struttura. I garage interrati sono pieni di acqua da mesi. All'interno galleggiano materiali di ogni tipo. 'Nulla di irrimediabile' - conferma l'architetto progettista Giuseppina Guerra che insieme all'Assessore all'urbanistica del Comune di Modena Anna Maria Vandelli, ci invita a visitare i locali. Venduti ma soprattutti i due appartamenti rimasti fuori dalla vendita e la cui collocazione sul mercato è necessaria per completare un iter omnicomprensivo con banca etica, per il mutuo, e la ditta  di costruzioni che si assumerà la responsabilità di prendere in mano il cantiere e di concluderlo.
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Strada in salita ma che dopo tanto tempo fa intravedere una luce in fondo al tunnel. E la possibiità di entrare nel cantiere iniziando a pulire con le proprie mani i segni dell'abbandono rappresenta per tutti coloro che troviamo, un evento davvero importante.
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