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Domenica 20 maggio 2012 alle 4.03 una scossa di terremoto di 5,9 gradi Richter, a una profondità di 6,3 chilometri, colpisce l'Emilia-Romagna. L'epicentro è Finale Emilia, Comune della bassa modenese al confine col ferrarese, a sua volta molto colpito. Nove giorni dopo, martedì 29 maggio, la terra trema ancora: una seconda scossa, di magnitudo 5,8 e profonda 10,2 chilometri, con epicentro in questo caso tra Mirandola, Cavezzo, Medolla, e San Felice sul Panaro, viene avvertita in tutta l'Italia settentrionale. I danni includono pesantemente anche il territorio bolognese e reggiano, fino a toccare mantovano e rodigino (55 Comuni toccati complessivamente). Alla fine, il bilancio sarà di 28 morti, 300 feriti e 45.000 sfollati.
La relazione inviata alla Commissione Ue stima danni totali pari a 13 miliardi e 273 milioni di euro, e in Emilia-Romagna si arriva a oltre 12 miliardi e 202 milioni: 676 milioni riguardano i provvedimenti di emergenza, 3,285 miliardi i danni alle case, 5,237 quelli alle aziende, 2,75 quelli ai beni storico-culturali, chiese in primis, e agli edifici religiosi, che rappresentano tuttora l'ultimo miglio di una ricostruzione per il resto ormai completata e rilanciata, a più riprese, negli ultimi anni. È in questo quadro (e nei giorni fra l'altro della sentenza civile che a Modena risarcisce con un milione e mezzo di euro i parenti dei giovani operai morti sotto al capannone della Haemotronic, il 29 maggio 2012) che il presidente della Repubblica Sergio Mattarella arriverà domani in Emilia, a 10 anni dunque dalla prima scossa, quella notturna, accogliendo l'invito del governatore Stefano Bonaccini.
Dopo la prima visita in zona, nel 2017, il Capo dello Stato sarà prima a Medolla, al teatro Facchini, e poi a Finale, paese-simbolo del sisma emiliano con la sua Torre dei modenesi prima colpita, poi rimasta in piedi per qualche ora e infine collassata.
E mentre la macchina organizzativa della Regione ha tutto pronto in vista delle celebrazioni, dal logo al sito web dedicati a un video, passando per un podcast con le testimonianze e i ricordi, fra gli altri, di Luciano Ligabue, Beppe Carletti e Franco Gabrielli, oggi sottosegretario di Stato e nel 2012 capo della Protezione civile, i Comuni del 'cratere' stanno qua e là mettendo a punto gli ultimi dettagli in vista delle cerimonie di domani e dei prossimi giorni, fino al 29 maggio. E venerdì alle 18, inoltre, l'arcivescovo Matteo Zuppi celebrerà messa nella chiesa parrocchiale di Sant'Agostino, paese in provincia di Ferrara ma nella diocesi di Bologna, nell'epicentro della scossa del 20 maggio 2012, 'per ricordare e tenere viva l'attenzione ricordo dell'evento e in suffragio delle vittime', annunciano in diocesi. Non mancherà un ricordo del parroco di Rovereto sulla Secchia, don Ivan Martini, che rimase ucciso dal crollo della sua chiesa mentre tentava di mettere in salvo una statua della Madonna.
A Medolla, intanto, domani Mattarella prederà la parola dopo i saluti del sindaco e presidente dell'Unione dei Comuni modenesi Area Nord, Alberto Calciolari, dell'ex commissario alla ricostruzione, Vasco Errani, del capo della Protezione civile Fabrizio Curcio e dello stesso Bonaccini.
All'esterno del Facchini, l'evento potrà essere seguito su due maxischermi allestiti sotto altrettante tensostrutture. Il Capo dello Stato raggiungerà quindi verso le 12 Finale, dove inaugurerà la 'Stazione Rulli Frulli', sede del gruppo musicale emiliano 'simbolo di resilienza e inclusione sociale', ricavata dalla riqualificazione dell'ex autostazione danneggiata dal terremoto. Alla cerimonia interverranno Federico AIberghini, direttore della Rulli Frulli e responsabile della 'Stazione', il sindaco Claudio Poletti e di nuovo Bonaccini.
Nella foto, un palazzo storico il largo Cavallotti, a Finale Emilia, ora ristrutturato