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Il diritto al lavoro negato dal Green Pass, il primo maggio, di protesta, dei sospesi
La Pressa
C'è anche la band modenese della Liberazione presente alla contromanifestazione romana di chi il lavoro lo ha perso perché senza super certificato verde. Da Modena le voci di Graziella, Elisabetta e Massimo: 'Il diritto non è una concessione dello Stato e i sindacati hanno tradito i lavoratori e i loro diritti'
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'Il fatto che dal primo maggio anche i lavoratori prima sospesi, poi accettati con green pass base, possano nuovamente accedere al lavoro anche senza tampone base non cambia nulla rispetto alla determinazione dello scendere in piazza per i diritti, per il lavoro e contro il green pass. Anzi rafforza la protesta. I diritti sanciti costituzionalmente, tanto più quello al lavoro, su cui di fonda la repubblica, non sono una concessione, sono e basta'. E' questo il messaggio comune inviato ancora una volta in piazza a Modena nel sit-in no green pass del sabato pomeriggio. Un gruppetto, controllato a vista da pattuglie di Polizia di Stato, Carabinieri e Polizia Locale. Tante donne, soprattutto donne. Graziella, Elisabetta, Marta. Accomunate dall'essere state o essere sospese dal lavoro.
Eh si, perché se c'è chi di recente ha potuto, e a scelto di rientrare al lavoro con il green pass base e quindi sottoponensodi comunque a due o tre tamponi a settimana (fino ad oggi, 1° maggio, in cui anche il certificato base sarà sospeso), c'è chi sta pagando ancora e continuerà a pagare duramente il delirio politico del super green pass. Sono i lavoratori del comparto sanitario, o anche solo indirettamente ad esso collegato, sospesi dal lavoro fino al 31 dicembre perché senza super Green Pass e quindi non vaccinati o non guariti. Eh si, perché non avere preso il covid, stare bene e non essere vaccinati, in Italia è ancora una colpa grave, una responsabilità grave. Un unico italiano. Non esiste nessun altro paese così. Alcune di queste persone, da Modena, tra cui Massimo con la sua 'Banda della liberazione', sono partiti per Roma per partecipare alla 'contro manifestazione' del 1° maggio, convinti che i diritti dei lavoratori 'siano stati più traditi che rispettati dalla triplice sindacale confederale che sfilerà nella tradizionale piazza capitolina'. 'Sarà una piazza con musica, una piazza di protesta e di proposta, la nostra' - afferma Massimo. 'Anzi, sarà la vera manifestazone del 1° maggio'
Gianni Galeotti
Nato a Modena nel 1969, svolge la professione di giornalista dal 1995. E’ stato direttore di Telemodena, giornalista radiofonico (Modena Radio City, corrispondente Radio 24) e consiglie.. Continua >>
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